Ratzinger-Bergolio: la Chiesa dei silenzi. Dal genocidio alla collusione con Videla.

Il difficile momento dell'istituzione della Chiesa Cattolica ha sicuramente avuto come culmine l'annuncio delle dimissioni del Papa Benedetto XVI, cardinale Josef Ratzinger, nello scorso 11 Febbraio.
Questo passaggio è rimasto agli occhi dei più abbastanza inspiegato benché la tv pubblica ed i giornali ci tengano spesso informati degli scandali sempre più frequenti di abusi sui minori in ambienti ecclesiastici.
Le ragioni di questo passo storico potrebbero trovarsi in più notizie di cronaca di vario genere venute alla luce negli ultimi anni.

Georg Ratzinger, fratello di Josef, fino
al 1993 direttore del coro di Ratisbona .

Tre anni fa una scossa, la prima riguardante il pontificato di Benedetto XVI, aveva fatto già vacillare l'opinione pubblica nei confronti del primo Vescovo di Roma quando da Ratisbona, città della formazione del pontefice, rimbalzarono le voci di episodi di pedofilia all'interno del coro Roland Buecher, dell'abbazzia di Ettal.
Le denunce fatte da ex-allievi che frequentavano il coro negli anni '70-'80 portarono all'allontanamento definitivo dell'abate Barnabas Boegle e del padre priore Maurus Krass. In quegli anni l'arcivescovo bavarese era proprio il cardinale Ratzinger mentre il fratello Georg era alla direzione del coro dal 1964 e ci rimase fino al 1993.
L'iniziale affidamento delle indagini interne a Padre Ciro Benedettini, incaricato di un ispezione nella località bavarese, non portò mai né ad ulteriori novità né a condanne definitive.

La petizione di Zanardi è stata inutile:
Calcagno ha partecipato al Conclave.

Le iene e Francesco Zanardi poche settimane fa avevano alimentato il focolaio già ardente dei casi di pedofilia all'interno degli istituti di fede con un'intervista al politico ligure.
Zanardi, il cui blog è raggiungibile a questo indirizzo (francescozanardi.org), negli ultimi anni si è reso protagonista di accuse gravissime a carico del Vaticano, reo di non essere intervenuto di fronte all'operato di Don Nello Giraudo nonostante Benedetto XVI stesso ed il Vaticano fossero a conoscenza dei fatti avvenuti come raccontato nel video allegato (testimonianze Iene su Don Nello Giraudo).

Per la dettagliatezza del racconto vi affidiamo al racconto fatto nell'episodio su VideoMediaset perché il servizio delle Iene è già di gran valore giornalistico per spiegare come le cose venissero lasciate andare.
Clamorosa la sottolineatura sul Cardinale Calcagno che avrebbe denunciato i fatti avvenuti a Valleggia con colpevole ritardo al Papa. Corresponsabili anche Sanguinetti e Lanfranconi che contribuirono allo spostamento del prete a Savona dove fu egli permesso persino l'apertura d'una comunità per bambini disagiati. Nonostante questi fatti incresciosi Calcagno ha partecipato al Conclave.

Maciel benedetto da Papa Giovanni.

La grazia a Maciel segna invece un capitolo osceno che tocca in prima persona la figura di Papa Benedetto. Il reverendo messicano venne graziato nel 2006 su approvazione del pontefice per gli abusi su minori, gli stupri e alcuni crimini da lui compiuti dagli anni quaranta agli anni settanta nella Comunità dei Legionari di Cristo (e del Regnum Christi) da lui fondata nel 1941 a Città del Messico.
Lo stato di salute di Maciel ai tempi della sentenza è stata la giustificazione per l'assoluzione.
Il sacerdote Marcel Macial Degollado, infatti, nel 1984 aveva subito un operazione per emorraggia cerebrale che ne aveva segnato il declino delle condizioni di salute.
A quest'uomo di Chiesa verrebbe attribuita la paternità di sei figli (vedi Wiki) nati da quattro donne diverse: per coprire lo scandalo il sacerdote legionario Alfredo Torres ha ricoperto una di queste madri d'un patrimonio immobiliare del valore stimato dagli 8 ai 12 milioni di €. Il 30 Gennaio 2008 il reverendo morì senza aver di fatto mai scontato le sue colpe di fronte alla giustizia.

Nel 2010 Ratzinger, Bertone e Sodano vennero denunciati dalla Snap (Survivors network of those abused by priests); ma nel Febbraio 2012 tali accuse formulate presso l'Aia vennero ritirate secondo per paura, quanto sostenuto dal legale della Santa Sede Jeffrey Lena, di creare con il probabile verdetto di assoluzione un precedente giuridico.

Kevin Annett ha smascherato il
l'Olocausto canadese nel suo libro. 

La condanna dell'ITCCS verso il Pontefice uscente è pesantissima: si vocifera che Ratzinger si sia dimesso per scamparsela da un eventuale processo ed il Tribunale Internazionale sui Crimini di Chiesa e Stato, diretto da Kevin Annett, ha contattato il Presidente Napolitano in persona per evitare di concedere l'immunità al Papa che avrebbe fatto appello al capo di Stato in un incontro del 23 Febbraio.
“Non ho bisogno di ricordare, signor Presidente- scrive il rappresentante del Tribunale -che in base al diritto internazionale e dei trattati che sono stati ratificati da Italia, sono vietati voi e il vostro governo di concedere tale protezione a chi, come Joseph Ratzinger, ha aiutato ed incoraggiato azioni criminali, ad esempio ordinando Vescovi e Cardinali in America e altrove, per proteggere i stupratori di bambini noti all’interno del loro clero".

Marco Cinque, "Il Manifesto".

Un articolo di Marco Cinque ("Il genocidio canadese" di Marco Cinque), reporter de "Il Manifesto, spiega quali atrocità siano state perpetrate in Canada a danno degli aborigeni nativi della zona di Vancouver dal 1922 al 1994 al fine di impedire la riproduzione di questa etnia.
Il giornalista ha reso noto in Italia ed in Europa il lavoro fatto dal sopracitato Annet riportando nella loro crudezza le torture che hanno mietuto ben 50,000 vittime in questi anni tra i bambini delle scuole residenziali appositamente create per l'attuazione di questo genocidio di massa definito l'Olocausto Canadese, da cui prende nome il film dedicato a questa pagina di vergogna celata dalla Chiesa.
Nell'articolo si descrivono le barbarie cui venivano costrette le vittime (dalle torture fisiche sui genitali alla costrizione a mangiare cibo rigurgitato), mentre nel film "The Unrepentant" (di Louie Lawless) l'esperienza è raccontata direttamente dai sopravvissuti. Qui vi alleghiamo il film nella versione integrale.

L'ESMA, scuola militare di Buenos Aires,
luogo dal '76 all''83 delle torture di Videla.

Sperare in Bergoglio per ripristinare da parte della Chiesa un etica è ciò cui milioni di fedeli e tutti gli esseri umani in generale si affidano; eppure anche sul prete argentino non ha tardato a sollevarsi una gran nube di polvere per via delle parole del prete "no-global" Don Vitaliano il quale ha riportato le inchieste del giornalista di Buenos Aires Horacio Verbitsky sulla collaborazione del nuovo Papa con la dittatura di Jorge Videla Rafael, soprannominato l'Hitler della pampa.
L'allora Superiore della Compagnia di Gesù di Buenos Aires isolò dall'organo due dei suoi membri, Orlando Yorio e Francisco Jalics, favorendone la persecuzione come rivoltosi da parte della dittatura.
Quando Jalics cercò di rifugiarsi in Germania nel 1979 per sfuggire all'Esma,   fu Bergoglio ad impedirne il rinnovamento del passaporto tedesco.

Horacio Verbitsky, ha fatto luce
sul rapporti del Papa con Videla.

Lo testimonia padre Yorio, morto nel 2000, che intervistato dal giornalista raccontò che il segretario generale dei gesuiti Gavigna gli riferì che "l’ambasciatore argentino presso la Santa Sede lo aveva informato che secondo il governo eravamo stati catturati dalle Forze armate perché i nostri superiori ecclesiastici lo avevano informato che almeno uno di noi era un guerrigliero. Chiesi a Gavigna di mettermelo per iscritto e lo fece".

Il nuovo Papa s'è presentato con un esortazione alla preghiera. In effetti non ci resta che sperare per un rinnovamento dei costumi della Chiesa perché l'Istituzione ecclesiastica è stata letteralmente affossata da anni di vergogne taciute e crimini contro l'umanità.