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giovedì 20 maggio 2010

L'Uruguay è ultima arrivata; ma rivuole il suo blasone.

Ha dovuto attendere fino allo scorso 19 Novembre per tornare a giocarsi la fase finale del Mondiale, ma alla fine la "Celeste" di Oscar Washington Tabarez ha centrato l'obbiettivo.
La sofferta qualificazione s'è risolta a favore degli uruguayani nello spareggio vinto con Costarica (1-0 esterno, 1-1 a Montevideo), dove i nordamericani hanno reclamato abbondantemente per qualche episodio arbitrale a loro sfavorevole nel match di ritorno.
L'Uruguay delle ultime apparizioni ha comunque ritrovato un gioco gradevole, benchè manchi spesso d'incisività.
Esempio lampante la gara che al "Centenario" ha concesso all'Argentina il quarto posto con gol di Bolatti all'85' nel gruppo Conmenbol sudamericano e costretto la "selecciòn" in maglia azzurra al play-off.
La qualificazione avvenuta è comunque ciò che più conta per gli uomini di Tabarez che avevano mancato la qualificazione a Germania 2006 e continuato a deludere sotto la guida di Jorge Fossati.
In Sud Africa i sud-americani non avranno la qualificazione scontata dal momento che dovranno vedersela con una Francia a loro superiore, nonostante la situazione di disagio dei galletti, un Messico di pari livello e la "cenerentola" di casa che vorrà dare battaglia.
L'Uruguay cerca di rinverdire i fasti che l'hanno vista protagonista di trionfi celebri nel secolo calcistico, ma ormai troppo lontani e testimoniati solo da coppe piene di polvere.
La "celeste" conquistò prima edizione del mondiale nel 1930 a mani basse e riuscì a riconfermarsi campione esattamente vent'anni dopo allorchè nell'edizione interna del '50, dopo aver superato i rivali continentali della Bolivia con uno storico 8-0, ribaltò la finale col Brasile grazie ai gol di Schiaffino e Chiggia che consentirono la rimonta che spinse addirittura al suicidio qualche accanito supporter verdeoro. Da lì solo i quarti posti nel '54
e nel '70. Per le Coppe America (ben 14!) la data più recente è il 1995, edizione giocata proprio in Uruguay.
Nella formazione titolare molta Europa già con Muslera, punto fermo della Lazio, tra i pali -Castillo e Silva le riserve. Lo juventino Cacères, Godin, capitan Lugano e Fucile compongono la difesa a 4 con esterni molto propensi a spingere, dove sono disponibili anche Vitorino e l'esperto Scotti.
In mediana i registi Gargano e Perez, Eguren (mancato laziale), i "portoghesi" Maxi e Alvaro Pereira, Lodeiro e Gonzalez. Jorge Rodriguez del River e Alvaro Fernandez del Penarol completano il reparto.

Si punta tutto sulla coppia Suarez - Forlàn, con quest'ultimo che in nazionale tende a rendere meno rispetto a ciò che fa nel suo club. Cavani e Martinez, che stanno facendo sognare la Sicilia, completano il reparto con l'esperto "loco" Abreu e la punta Sebastian Fernandez del Banfield. C'è l'escluso di lusso: il centrocampista offensivo del Benfica, Cristian Rodriguez.

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