Il mondiale che sta per aprirsi per i transalpini probabilmente in molti tra i francesi se lo aspettavano diverso.Già dall'inizio, ovvero dalla guida tecnica, ancora una volta affidata a Raymond Domenech.
Il c.t. è ancora al suo posto grazie alla mano datagli da Henry nel barrage contro l'Irlanda del Trap; benchè tra i suoi giocatori ci sia forte malumore nei suoi confronti. Sensazione che oltralpe è condivisa anche in tutta la nazione. Tuttavia è già ufficiale la sua sostituzione post-mondiale al timone dei "galletti" con il tecnico del Bordeaux, Laurent Blanc.
Da affrontare ci sono subito il Sud Africa padrone di casa, poi Uruguay e Messico, più eventuali eliminatorie, cui ben l'80% degli intervistati da "L'equipè" non è disposta a credere.
Non ha smesso comunque di sorprendere l'ex giocatore del Paris, lasciando a casa il bomber Karim Benzema, il cui pesante nome si aggiunge a quello degli altri assenti illustri Frey e Mexès.Tra i pali dei "blues" sarà il talentuoso Lloris a cercare di garantire tranquillità; ma la sua riserva Mandanda, campione di Francia con l'Om, è portiere tanto spettacolare quanto imprevedibile.
Troppo esperto, o meglio in là con l'età, il reparto difensivo dove Evrà, Gallas, Reveillere, Abidal e Squillaci non sembrano fornire grandi garanzie. Nella linea arretrata figurerà sicuramente bene Bacary Sagnà, il giovane terzino d'origini senegalesi dell'Arsenal.
Centrocampo fatto, con l'assenza di Vieira (questa molto giustificabile): in mediana troveremo Toulalan, probabile capitano, i due Diarra, Diaby, Malouda e soprattutto Gourcouff.
La stella del Bordeaux è indubbiamente l'uomo su cui si fa affidamento per il Sud Africa con Ribery.
Davanti, oltre al genio del Bayern, agiranno Henry, Govou, Anelka, Cissè, Ben Arfa e Gignac.
Sarà dura comunque quest'anno, viste le condizioni in cui arriva la Francia, senza un trascinatore come Zidane che in una notte tedesca a noi molto dolce, 4 anni fa, scelse di terminare nel peggiore dei modi la sua carriera, contribuendo alla nostra fortuna.
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