| Cassano esulta per il figlio. |
Il Milan passeggia sulle macerie della Samp lasciate da Garrone, con un 3-0 facile facile dove Seedorf apre con un bel calcio piazzato dopo una ventina di minuti abbondanti e Cassano arrotonda nella ripresa subentrando a Pato per infortunio.
L'ex di lusso prima trasforma un rigore, poi chiude da rifinitore una triangolazione con l'olandese Seedorf per l'ultima rete casalinga griffata Robinho.
| Leo perde tutto in pochi giorni. |
La Samp è fagocitata dalla zona retrocessione anche grazie al Parma di Colomba che soprende l'Inter con le reti di Giovinco ed Amauri.
I nerazzurri, orfani di Maicon e Motta per scelta tecnica del loro connazionale, vengono gelati nel primo tempo dalla formica atomica dopo una grande occasione per Stankovic il cui piazzato incoccia sulla traversa.
Nella ripresa sale di tono Mirante, poi gli ospiti si coprono col cambio Valiani-Candreva e trovano nella fase finale le migliori occasioni.
Amauri è bravo ma sfortunato a 20' dalla fine quando colpisce la traversa con un tiro a girare imprendibile per J. Cesar; ma si rifa con gli interessi nelle ultime fasi di gara.
I nerazzurri, orfani di Maicon e Motta per scelta tecnica del loro connazionale, vengono gelati nel primo tempo dalla formica atomica dopo una grande occasione per Stankovic il cui piazzato incoccia sulla traversa.
Nella ripresa sale di tono Mirante, poi gli ospiti si coprono col cambio Valiani-Candreva e trovano nella fase finale le migliori occasioni.
Amauri è bravo ma sfortunato a 20' dalla fine quando colpisce la traversa con un tiro a girare imprendibile per J. Cesar; ma si rifa con gli interessi nelle ultime fasi di gara.
| Hernandez si sveglia e sveglia il Palermo. |
L'Inter è fuori dalla lotta scudetto come la Roma è fuori da quella Champions. Non positivo l'inizio della nuova società di Di Benedetto, rimontata dal Palermo in casa.
La partita è letteralmente buttata via dagli uomini di Montella (al 2° k.o.) dopo il primo vantaggio su rigore di Totti alla mezzora. I rosanero fanno 1-1 con Pinilla, anch'esso al bersaglio dagli undici metri, appena prima del thè caldo.
Nella ripresa succede l'inenarrabile perché Vucinic si mangia un appoggio a porta sguarnita su assist di Menez al 60° ed Hernandez, un gol nel torneo fino a lì, non ripete lo stesso errore pochi minuti più tardi.
Per l'uruguayano arriva addirittura la doppietta a poco meno di dieci minuti dalla fine con una Roma tutta sbilanciata in avanti la quale non si salva dai fischi col tardivo gol del montenegrino valido solo per un 2-3.
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