A separare il popolo di Fuorigrotta dall'utopia ci ha pensato una macchina da gioco altrettanto ben costruita come l'Udinese di Guidolin che ha preso il bottino pieno al "San Paolo" malgrado le assenze del niño Sanchez e del cannoniere Totò Di Natale.
I friulani si riavvicinano alla Lazio dopo il successo biancoceleste del pomeriggio e tolgono le ultime speranze di Champions alla Juve bloccata sullo 0-0 al "Franchi".
Nello stadio gremito gli asinelli cercavano la 21^ vittoria, la quale avrebbe consentito di emulare i record del Napoli del secondo scudetto targato Bagni-Maradona; invece hanno trovato il muro e le ripartenze dell'Udinese che questa sera più di sempre ha sfruttato le abili partenze di Armero per lasciare sulla schiena dei rivali segni indelebili. Strepitosa performance dei veneti, orfani delle loro stelle.
Nel primo tempo la formazione di Mazzarri corre qualche rischio ma poi costringe Handanovic ad un intervento capolavoro su Lavezzi in chiusura, infine va sotto ad inizio ripresa grazie ad un gioiello balistico di Gohkan Inler. Che beffa per gli azzurri i quali avranno in squadra l'elvetico probabilmente nella prossima stagione; ma questa sera perdono per causa sua le speranze tricolore.
Il destro di Inler è perfetto, mentre il rituale di svestirsi della giacca risulta inutile perché dopo il Napoli del futuro a colpire i locali ci pensa l'ex, il Napoli di ieri, rappresentato da German Denis che chiude la pratica sei minuti più tardi.
| E. Cavani sbaglia serata; ma il Napoli giocherà la Champions. |
Prima arriva una traversa di Maggio, poi proprio per merito dell'ex Shaktar un rigore al 92' che Cavani è chiamato a trasformare dopo eccessive polemiche da parte di Gargano con i rivali. El matador calcia male ed esalta le doti di Handanovic da mangiarigori (4 penalties parati su 6). La serata storta dell'uruguayano si conferma al 95' quando liscia il pallone del 1-2, realizzato da Mascara; ma ormai non c'è più tempo nemmeno per i miracoli.
La Lazio resta comunque quarta per merito del successo roboante sul Catania al "Cibali" avviato dal Hernanes a cinque dalla fine del primo tempo. Gol stavolta poco profetico visto l'immediato pareggio in apertura di ripresa di Schelotto.
Decide una rete in fuorigioco di Mauri per il vantaggio degli ospiti, propiziato da uno slalom di Zarate.
Lo stesso Maurito prende fiducia e regala un altro assist vincente a Floccari, prima di prendersi la soddisfazione del sigillo personale a fine gara su calcio piazzato.
2+2 fa sempre 4, a volte persino nel calcio. Così la Juve dalle due notizie delle vittorie avversarie può evincere che anche l'anno prossimo la Champions la guarderà da casa. La Fiorentina blocca l'undici di Del Neri sullo 0-0, nonostante i tentativi finali di Krasic (bravo Boruc) e Matri.
| Gol da copertina per Marcolini. |
Il Brescia si avvicina così nettamente alla serie B condannato dalla verve di Palacio nella sfida di "Marassi" col Genoa. L'argentino realizza tre assist vincenti per Rafinha, l'autogol di Accardi e la rete di Antonelli, ma nel 3-0 rossoblù preoccupa la mancanza di grinta delle rondinelle, ora in caduta libera verso la cadetteria con la Samp, aggredita con minacce di morte ai giocatori.
Salvezza che è ormai un traguardo raggiunto per il Chievo, vittorioso per 2-0 sul Bologna. Gara aperta da Costant nel primo quarto d'ora, poi sofferenza per i clivensi che restano addirittura in dieci con l'espulsione di Rigoni. Chiude i giochi un gol jolly di Marcolini da metà campo.
Anche il Cesena è più tranquillo da oggi col successo firmato da Bogdani sull'ormai rassegnato Bari.
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