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martedì 14 giugno 2011

Gli italiani scelgono per la svolta.

Il referendum abrogativo conclusosi oggi su acqua, nucleare e legittimo impedimento s'è concluso con un esito pronosticabile alla vigilia, un risultato che il Governo aveva cercato di scongiurare mandando a monte i quattro quesiti referendari giustificando come "emotivo" il voto sulla questione nucleare da parte degli italiani a pochi mesi di distanza dal disastro di Fukushima-Daichi. Ma la sua proposta di legge è stata fermata il 4 Giugno dalla Cassazione.


"El mundo" senza peli sulla lingua:
"Altra batosta per Berlusconi".
Nella giornata di oggi il quorum è stato raggiunto con il 57% che ha consentito l'abrogazione delle leggi in questione.
Questo verdetto comporta che la gestione delle risorse idriche resti di competenza delle aziende pubbliche (96% dei votanti) e che sulla tassa per l'acqua venga abolita la parte di guadagno del 7% spettante a tali aziende benché questa non venisse rinvestita nel servizio (96%), lo stop alla corsa al nucleare (94,5%) e la rivisitazione del legittimo impedimento (95%).
Attendiamo la reazione del premier Berlusconi che tentennante ha commentato: "Dobbiamo prender atto del risultato" definendo "lo sviluppo delle energie rinnovabili assolutamente importante" dopo esser stato costretto a far retromarcia da un no a questa pericolosa forma d'energia espresso a furor di popolo.
Da questo lunedì il premier ed i ministri avranno effettivi pari diritti rispetto ai cittadini comuni in sede processuale e per loro non sarà più possibile dilatare i tempi nascondendosi dietro ad una poltrona come aveva fatto intuire il caso Mills.
L'Italia ha scelto; vediamo se il Governo intende rappresentarla lasciando strada al futuro.

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