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mercoledì 7 dicembre 2011

Chelsea troppo forte per il Valencia. Titaniche imprese per Marsiglia e Zenit.

Didier Drogba. Discusso, criticato e messo in vendita. E' lui però il principale artefice della qualificazione del Chelsea alla prossima fase di Champions League nel 3-0 al Valencia di Londra.
L'ivoriano spacca la partita con una doppietta sfruttando la prima incertezza degli iberici dopo soli 2 minuti ed orientando la sfida verso una tranquilla navigazione per gli uomini di Villas Boas.


Derdiyok c'è; ma non basta. Bayer 2°.
Si preannunciava come la sfida più bella del martedì di Champions ma solo il Marsiglia ha rubato la scena al match dello "Stamford Bridge".
Sulle rive del Tamigi Drogba ha annegato il Valencia spingendolo fuori dall'Europa già dopo 2 minuti con il sinistro dal limite dell'area piccola su assist di Mata che ha battuto Diego Alves.
Eppure la risposta degli uomini di Emery non s'è fatta attendere con un palo clamoroso di Jordi Alba pochi istanti dopo; ma rimane questa l'unica chance per gli ospiti che regalano letteralmente il raddoppio con la dormita di Victor Ruiz su palla a filtrare per Ramires dopo 22 minuti.
L'ultimo mattone è ancora di Drogba che insacca ad un quarto d'ora dalla fine.
Il Chelsea fa compagnia al Leverkusen negli ottavi col primo posto perché i tedeschi pareggiano alla "Cristal Arena" di Genk recuperando lo svantaggio siglato da Vossen con Derdiyok dopo un sofferto primo tempo.

Per l'Om lacrime.. di gioia. (Ayew in foto)
E' la serata dei Didi perché Deschamps sbanca il "Signal Iduna Park" rimontando col suo Marsiglia le due reti di svantaggio della prima frazione e passa il turno beffando l'Olympiacos, cui l'Arsenal ha comunque concesso una clamorosa passeggiata.
La serata della Westfalia sembrava delle più gelide per il Marsiglia: Borussia in vantaggio al 18' con Blaszczykowsky e al raddoppio per un fallaccio di Mbia su Kehl (uscito in barella) dagli 11 metri con Hummels 2 minuti dopo la mezzora.
Partita ancora viva grazie all'inzuccata di Amalfitano all'ultimo istante della prima frazione. I gialloneri spariscono con l'Olympiacos ormai in netto vantaggio sull'Arsenal e Ayew pareggia all'85'. Valbuena sceglie di crederci fino in fondo ed incornicia la serata con un destro a giro che regala il biglietto per gli ottavi a 180 secondi dalla fine.

Mannone entra e fa la differenza.
Per i greci. Ma il Pireo è fuori.
L'Arsenal si concede all'Olympiacos: 3-1 greco propiziato già dalla rete di Djebbour al 16' e dalla paperaccia di Mannone (da indagine!), subentrato all'infortunato Fabianski sul raddoppio di Fuster al 36'.
Spettacolarmente Benayoun riapre i giochi in avvio di ripresa poi quando sembra possibile addirittura un pari  Modesto, migliore in campo, ribadise in rete un tiro di Mellberg finito sul palo. Grande sforzo ma tutto inutile.

Spalletti la spunta al "Dragao".
Strepitoso Spalletti. Il suo Zenit riesce ad imbrigliare sullo 0-0 una delle formazioni europee più efficaci davanti al suo pubblico. Contribuisce all'impresa un grandissimo Malafeev che ferma Djalma con un miracolo dopo 6 minuti e si ripete su James. Le reti inviolate del "Dragao" consentono peraltro alla favola Apoel di mantenere il primo posto nonostante il k.o. interno con lo Shaktar cui le reti di Luiz Adriano e Seleznyov servono però solo per consolare le piume.

A voi la sintesi della più bella sfida di questa serata:

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