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lunedì 18 marzo 2013

L'Olimpico ha il nuovo Papa Francesco. Lazio caduta nella neve di Torino.

Francesco Totti supera Nordhal con il suo 226° sigillo ed è primo vescovo della Roma di Andreazzoli per l'esperienza delle sue 36 primavere trascorse a dare gioie in quel di Trigoria e per la propria costanza di rendimento a dispetto appunto dell'età e di una squadra che ha per lungo tempo avuto nella discontinuità la propria pecca.
Nell'Olimpico torinese cade invece l'altra formazione della capitale, penalizzata da un campo pessimo e dalla ingenuità di Ciani che si fa cacciare con due gialli in 30'', punita da una prodezza nell'ultimo quarto d'ora.


Tagliavento estrae un giusto rosso.
Se Ciani montasse catene da neve probabilmente staremmo raccontandovi di due vittorie romane nei posticipi della 29^ giornata di Serie A, invece il difensore biancoceleste frana rovinosamente su Barreto al 15' lasciando gli ospiti in dieci nel nevaio piemontese.
La formazione di Ventura può così gestire benissimo il controllo sull'unica punta Kozak, bomber d'Europa League con 10 reti ma mai impiegato da titolare fino a questa sera da Petkovic in campionato.
La gara volge al noioso e la Lazio fiuta la pochezza del Toro inserendo un altro difensore, Biava, in tutela del pareggio; ma deve far i conti con l'ultimo cambio della partita granata. E' infatti l'ex Brescia Jonathas che risolve al 77' dopo aver sostituito il neo azzurro Cerci.

Paletta è disperato.
Totti canta messa per la lupa. Dopo 7' minuti il capitano avvia con un tacco l'azione del vantaggio giallorosso, De Rossi disegna un pericoloso cross deviato in scivolata da Florenzi e corretto da Lamela. Per i casalinghi potrebbe arrivare il raddoppio immediato se una botta a colpo sicuro di Perrotta non si stampasse sulla traversa.
Il pupone apre la ripresa con un destro sublime su punizione che colpisce l'incrocio con Mirante fuorigioco; ma i ducali prendono coraggio da un errore di Stekelenburg che si fa sfuggire la palla regalandola per un tap-in fallito ad Amauri. Entra Biabiany che vola via sulla mancina e serve a Paletta la palla del pareggio: è ancora legno, traversa come nel primo tempo per Perrotta. Burdisso diventa eroe al 63' salvando a corpo morto su un tocco sotto porta di Sansone.
Quando la sofferenza diventa troppa Totti chiude. Su piazzato al 70'. Il Parma è ormai archiviato, Piola con le sue 274 reti è già nel mirino.

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