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domenica 8 giugno 2014

La celeste vuol rilanciarsi con Suarez.
Tabarez ha una squadra di goleador.

Mezzo secolo di gloria per la celeste regina del calcio intercontinentale dai primi anni '20 con due titoli olimpici, nel 1924 a Parigi e nel 1928 ad Amsterdam, ed un mondiale nel 1930.
In due anni due successi sulla faccia dell'Argentina, un 2-1 nell'Olimpiade olandese ed un 4-2 al Centenario di Montevideo per il primo titolo mondiale, anche se l'Uruguay se ne riconosce quattro, considerando come tali i primi due titoli vinti nei giochi olimpici.
A far la storia sicuramente la finale vinta in Brasile nel 1950 con la rimonta di Chiggia e Schiaffino che fece piangere e spinse al suicidio i tifosi brasiliani dopo la rete di Friaça al Maracana.
Sembra l'inizio di un'ascesa inarrestabile per l'Olimpica, invece l'unica occasione in cui la formazione uruguayana andrà ancora oltre i quarti in un mondiale è l'edizione inglese del 1966: buona parte del merito va ascritta al portiere Ladislao Mazurkiewicz che ferma sullo 0-0 i padroni di casa a Wembley, poi i sudamericani battono per 2-1 la Francia e passano grazie ad un altro pari a reti bianche col Messico, ma negli ottavi la Germania Ovest è troppo forte e vince per 4-0.
L'Uruguay mantiene invece una grandissima tradizione nella Coppa America essendo la squadra più titolata del continente con ben 16 trionfi, dei quali 7 nelle prime 13 edizioni.

L. Suarez bomber principe della celeste.
Il dubbio Suarez assilla l'attuale coach di oggi Óscar Tabárez, che è alla guida della selección dal 2006, quando succedette a Fossati.
Il bomber dei reds è reduce da un infortunio al ginocchio sinistro subito 15 giorni fa, ma è in netto miglioramento.
L'attaccante ha segnato 31 reti in Premier in questa stagione e sarà affiancato dai 16 gol di Cavani e dai 14 nella B italiana di Abel Hernandez: un tridente da 61 gol tra i più prolifici in ottica Coppa.
L'attuale celeste, oltre al grande attacco, possiede un goleador anche nel reparto difensivo: Diego Godín, micidiale nel finale di stagione dell'Atletico campione di Spagna con 4 centri su palla inattiva. Nel settore difensivo il suo nome è affiancato ad altri di garanzia come Lugano, Cáceres e Fucile.
In un centrocampo non superlativo si distinguono l'estroso Ramírez e la solidità di Ríos e Gargano.
L'obbiettivo è confermare la buona impressione lasciata in Confederation superando il girone e centrando un ottavo che prevederebbe un sorteggio abbordabile.

URUGUAY:
Portieri:
-Fernando Muslera (Galatasaray),
-Martín Silva (Vasco da Gama),
-Rodrigo Muñoz (Libertad);
Difensori:
-Diego Lugano (WBA),
-Diego Godín (Atlético Madrid)
-Jorge Fucile (Porto),
-Sebastián Coates (Liverpool)
-Maxi Pereira (Benfica),
-José Giménez (Atlético Madrid)
-Martín Cáceres (Juventus);
Centrocampisti:
-Walter Gargano(Parma),
-Álvaro Pereira (São Paulo),
-Cristian Rodríguez (Atlético Madrid),
-Nicolás Lodeiro (Botafogo),
-Diego Fernando Pérez (Bologna),
-Egidio Arévalo Ríos (Morelia),
-Gastón Ramírez (Southampton),
-Álvaro González (Lazio);
Attaccanti:
-Christian Stuani (Espanyol),
-Luis Suárez (Liverpool),
-Diego Forlán (Cerezo Osaka),
-Abel Hernández (Palermo),
-Edinson Cavani (Psg).

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