Mezzo secolo di gloria per la celeste regina del calcio intercontinentale dai primi anni '20 con due titoli olimpici, nel 1924 a Parigi e nel 1928 ad Amsterdam, ed un mondiale nel 1930.
In due anni due successi sulla faccia dell'Argentina, un 2-1 nell'Olimpiade olandese ed un 4-2 al Centenario di Montevideo per il primo titolo mondiale, anche se l'Uruguay se ne riconosce quattro, considerando come tali i primi due titoli vinti nei giochi olimpici.
A far la storia sicuramente la finale vinta in Brasile nel 1950 con la rimonta di Chiggia e Schiaffino che fece piangere e spinse al suicidio i tifosi brasiliani dopo la rete di Friaça al Maracana.
Sembra l'inizio di un'ascesa inarrestabile per l'Olimpica, invece l'unica occasione in cui la formazione uruguayana andrà ancora oltre i quarti in un mondiale è l'edizione inglese del 1966: buona parte del merito va ascritta al portiere Ladislao Mazurkiewicz che ferma sullo 0-0 i padroni di casa a Wembley, poi i sudamericani battono per 2-1 la Francia e passano grazie ad un altro pari a reti bianche col Messico, ma negli ottavi la Germania Ovest è troppo forte e vince per 4-0.
L'Uruguay mantiene invece una grandissima tradizione nella Coppa America essendo la squadra più titolata del continente con ben 16 trionfi, dei quali 7 nelle prime 13 edizioni.
Il dubbio Suarez assilla l'attuale coach di oggi Óscar Tabárez, che è alla guida della selección dal 2006, quando succedette a Fossati.
Il bomber dei reds è reduce da un infortunio al ginocchio sinistro subito 15 giorni fa, ma è in netto miglioramento.
L'attaccante ha segnato 31 reti in Premier in questa stagione e sarà affiancato dai 16 gol di Cavani e dai 14 nella B italiana di Abel Hernandez: un tridente da 61 gol tra i più prolifici in ottica Coppa.
L'attuale celeste, oltre al grande attacco, possiede un goleador anche nel reparto difensivo: Diego Godín, micidiale nel finale di stagione dell'Atletico campione di Spagna con 4 centri su palla inattiva. Nel settore difensivo il suo nome è affiancato ad altri di garanzia come Lugano, Cáceres e Fucile.
In un centrocampo non superlativo si distinguono l'estroso Ramírez e la solidità di Ríos e Gargano.
L'obbiettivo è confermare la buona impressione lasciata in Confederation superando il girone e centrando un ottavo che prevederebbe un sorteggio abbordabile.
URUGUAY:
Portieri:In due anni due successi sulla faccia dell'Argentina, un 2-1 nell'Olimpiade olandese ed un 4-2 al Centenario di Montevideo per il primo titolo mondiale, anche se l'Uruguay se ne riconosce quattro, considerando come tali i primi due titoli vinti nei giochi olimpici.
A far la storia sicuramente la finale vinta in Brasile nel 1950 con la rimonta di Chiggia e Schiaffino che fece piangere e spinse al suicidio i tifosi brasiliani dopo la rete di Friaça al Maracana.
Sembra l'inizio di un'ascesa inarrestabile per l'Olimpica, invece l'unica occasione in cui la formazione uruguayana andrà ancora oltre i quarti in un mondiale è l'edizione inglese del 1966: buona parte del merito va ascritta al portiere Ladislao Mazurkiewicz che ferma sullo 0-0 i padroni di casa a Wembley, poi i sudamericani battono per 2-1 la Francia e passano grazie ad un altro pari a reti bianche col Messico, ma negli ottavi la Germania Ovest è troppo forte e vince per 4-0.
L'Uruguay mantiene invece una grandissima tradizione nella Coppa America essendo la squadra più titolata del continente con ben 16 trionfi, dei quali 7 nelle prime 13 edizioni.
L. Suarez bomber principe della celeste. |
Il bomber dei reds è reduce da un infortunio al ginocchio sinistro subito 15 giorni fa, ma è in netto miglioramento.
L'attaccante ha segnato 31 reti in Premier in questa stagione e sarà affiancato dai 16 gol di Cavani e dai 14 nella B italiana di Abel Hernandez: un tridente da 61 gol tra i più prolifici in ottica Coppa.
L'attuale celeste, oltre al grande attacco, possiede un goleador anche nel reparto difensivo: Diego Godín, micidiale nel finale di stagione dell'Atletico campione di Spagna con 4 centri su palla inattiva. Nel settore difensivo il suo nome è affiancato ad altri di garanzia come Lugano, Cáceres e Fucile.
In un centrocampo non superlativo si distinguono l'estroso Ramírez e la solidità di Ríos e Gargano.
L'obbiettivo è confermare la buona impressione lasciata in Confederation superando il girone e centrando un ottavo che prevederebbe un sorteggio abbordabile.
URUGUAY:
-Fernando Muslera (Galatasaray),
-Martín Silva (Vasco da Gama),
-Rodrigo Muñoz (Libertad);
Difensori:
-Diego Lugano (WBA),
-Diego Godín (Atlético Madrid)
-Jorge Fucile (Porto),
-Sebastián Coates (Liverpool)
-Maxi Pereira (Benfica),
-José Giménez (Atlético Madrid)
-Martín Cáceres (Juventus);
Centrocampisti:
-Walter Gargano(Parma),
-Álvaro Pereira (São Paulo),
-Cristian Rodríguez (Atlético Madrid),
-Nicolás Lodeiro (Botafogo),
-Diego Fernando Pérez (Bologna),
-Egidio Arévalo Ríos (Morelia),
-Gastón Ramírez (Southampton),
-Álvaro González (Lazio);
Attaccanti:
-Christian Stuani (Espanyol),
-Luis Suárez (Liverpool),
-Diego Forlán (Cerezo Osaka),
-Abel Hernández (Palermo),
-Edinson Cavani (Psg).
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