Le punizioni ed i no-look di Ronaldinho, pur positivo nella stagione col Milan, e le staffilate e la fisicità di Adriano hanno lasciato spazio al gruppo, che per ovvie ragioni di età non prevede nemmeno il Fenomeno, il quale è sì su discreti livelli nel Corinthias ma per le sue 34 primavere è giusto aver chiuso il ciclo in verdeoro.
Diego e Pato pagano invece il prezzo l'uno del suo "annus-horribilis", l'altro dei numerosi crac muscolari.
Nel cammino verso il Sud Africa l'artefice della rivoluzione, il c.t. Carlos Dunga ha comunque sempre fatto a meno di questi nomi altisonanti, portando il suo team a convincere nuovamente tutti.
I penta-campeao (allori nel 1958, 1962, 1970, 1994 e 2002) hanno raggiunto il mondiale con l'ennesimo primo posto nel gruppo Conmebol, dove quest'anno hanno stupito Cile e Paraguay, precedute d'una sola lunghezza.Importanti nel cammino di Dunga i due colpi esterni sulle storiche rivali: 3-1 a Rosario contro l'Argentina di Maradona e 4-0 al "Centenario" in territorio uruguayano.
La formazione sudamericana prevede ovviamente Jùlio Cesar in porta, i cui problemi fisici potrebbero lasciare la maglia al 12, Gomes del Tottenham. Terza riserva Doni, benchè il connazionale Julio Sergio in giallorosso sia meritatamente davanti.
Granitica coppia centrale difensiva composta da capitan Lucio e Juan, dove Thiago Silva e Luisao son riserve lussuose. Terzini molto offensivi come da tradizione Maicon e Daniel Alves, cui il tecnico ex Juve potrebbe preferire Michel Bastos del Lione. Gilberto completa il reparto.
Centrocampo guidato da Ricardo Kakà, tornato alla rete nelle recenti apparizioni in nazionale ma reduce da una stagione negativa. In questo reparto resta un punto fermo Felipe Melo che, nonostante la stagione pessima con la Juve, è rimasto in nazionale il gran giocatore ammirato con la Fiorentina. Affianco a lui il roccioso Ramires, militante nel Benfica. Gilberto Silva all'ennesimo mondiale sarà panchinaro con Elano, Josuè, Kleberson ed un Julio Baptista spesso in gol da subentrante.Robinho ovvio raccordo tra il centrocampo e le punte: il "fabuloso" Luis Fabiano, mancato cannoniere del raggruppamento sud americano per via dello strepitoso attaccante del Cile Humberto Suazo, e Nilmar, astro nascente del Villareal.
Il girone non prevede avversari seri, nemmeno il Portogallo sembra esserlo. Ora bisognerà confermare la bontà della Confederations vinta qui l'anno scorso e lo spirito di squadra dimostrato; altrimenti l'etichetta di favoriti sarà un pesante cruccio.
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