Quella che era la Jugoslavia ha dato al calcio giocatori che nel tempo sono diventati campioni di valore assoluto (Jugovic, Savicevic i più recenti esempi) e ottenuto da questo sport risultati importanti nel mondiale.
Già dal primo il gioco degli slavi costò l'eliminazione al Brasile, k.o. per 2-1; ma l'edizione del 30 si chiuse col 4° posto per via dell'invincibile Uruguay che s'avvio col 6-1 in semifinale al trionfo del "Centenario".
Per la sua prima assoluta la nazionale capitanata de Dejan Stankovic ha un c.t. prestigioso alla sua guida: Radomir Antic, per poco tempo ex di Real e Barcellona. La sua mano è stata subito pesante visto che dal suo esordio la Serbia s'è guadagnata il primato nel gruppo 7 per le qualificazioni davanti alla Francia, sconfitta 2-1 allo "Stade de France".
La rosa si fonda sui quattro più importanti campionati per club d'Europa: Inghiterra, Italia, Spagna e Germania.
Tra i pali Stojkovic del Wigan è prima scelta; davanti a lui Ivanovic, Lukovic, Vidic e Kolarov (in difesa ci sono anche Obradovic, Rukavina e Subotic).
Alta qualità a centrocampo con Stankovic ed il talento di Amsterdam Sulejmani in evidenza, l'ex viola Kuzmanovic dovrebbe giocare in mezzo con Krasic del sorprendente Cska.Jovanovic dovrebbe esser titolare; utili nel turn-over Ninkovic e Tosic.
Pilastro dell'attaco Nikola Zigic che, con i suoi oltre 2m d'altezza è l'ariete con il quale Antic cercherà di sfondare le granitiche difese di Germania, Australia e Ghana (sue prime avversarie mondiali nel gruppo D).
Accanto al valenciano si alterneranno Lazovic, recente colpo dello Zenith, e Pantelic, il quale chiuderà con questo mondiale la sua onorata carriera in nazionale.

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