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venerdì 4 giugno 2010

L'esordio assoluto della Serbia: Stankovic è il faro.

La Serbia è una delle nazionali più giovani nel panorama del calcio; ma essa è da considerarsi la ex nazionale jugoslava che fino al 2004 si chiamava Serbia&Montenegro, la cui scissione non ha portato la qualificazione dei cugini montenegrini.
Quella che era la Jugoslavia ha dato al calcio giocatori che nel tempo sono diventati campioni di valore assoluto (Jugovic, Savicevic i più recenti esempi) e ottenuto da questo sport risultati importanti nel mondiale.
Già dal primo il gioco degli slavi costò l'eliminazione al Brasile, k.o. per 2-1; ma l'edizione del 30 si chiuse col 4° posto per via dell'invincibile Uruguay che s'avvio col 6-1 in semifinale al trionfo del "Centenario".

Per la sua prima assoluta la nazionale capitanata de Dejan Stankovic ha un c.t. prestigioso alla sua guida: Radomir Antic, per poco tempo ex di Real e Barcellona. La sua mano è stata subito pesante visto che dal suo esordio la Serbia s'è guadagnata il primato nel gruppo 7 per le qualificazioni davanti alla Francia, sconfitta 2-1 allo "Stade de France".
La rosa si fonda sui quattro più importanti campionati per club d'Europa: Inghiterra, Italia, Spagna e Germania.
Tra i pali Stojkovic del Wigan è prima scelta; davanti a lui Ivanovic, Lukovic, Vidic e Kolarov (in difesa ci sono anche Obradovic, Rukavina e Subotic).
Alta qualità a centrocampo con Stankovic ed il talento di Amsterdam Sulejmani in evidenza, l'ex viola Kuzmanovic dovrebbe giocare in mezzo con Krasic del sorprendente Cska.
Jovanovic dovrebbe esser titolare; utili nel turn-over Ninkovic e Tosic.
Pilastro dell'attaco Nikola Zigic che, con i suoi oltre 2m d'altezza è l'ariete con il quale Antic cercherà di sfondare le granitiche difese di Germania, Australia e Ghana (sue prime avversarie mondiali nel gruppo D).
Accanto al valenciano si alterneranno Lazovic, recente colpo dello Zenith, e Pantelic, il quale chiuderà con questo mondiale la sua onorata carriera in nazionale.

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