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sabato 28 agosto 2010

La regina inciampa. Atletico vincente a Monaco.

L'Inter schiacciasassi e pigliatutto della stagione 2009-10 lascia posto nella importante serata dello stadio "Louis deux" di Montecarlo ad una squadra pallida e fuori-forma che manca l'obiettivo Supercoppa Europea, comunque mai centrato prima, di fronte ad un'Atletico Madrid comunque più rapido e determinato.
Tra i campioni d'Europa irriconoscibili alcuni dei protagonisti più importanti nella conquista della Champions, come Sneijder e Julio Cesar, premiati al "Grimaldi forum" come migliori del loro ruolo.
Il 2-0 finale dei "colchoneros" è un risultato tanto duro quanto meritato.


La nuova Inter di Benitez è quella che ha dominato in Europa con Mourinho. Stessi uomini ad eccezione di Stankovic per Pandev, anche nell'Atletico l'unica differenza sostanziale risiede in un solo individuo: si tratta del nuovo ingaggio Gonzalo Godìn, prelevato dal Villareal, che gioca al centro con Perea -Ujfalusi sulla destra.

Il primo tempo è piuttosto brutto ma è sufficiente a dimostrare chi sarà l'uomo della partita: Sergio Aguero, il quale ogni volta che tocca palla gode di spazi eccessivi per metter in difficoltà un Samuel poco aiutato ma comunque bravo.
L'Inter rischia di pagare la libertà concessa al Kun il quale però salva con la sua imprecisione Julio Cesar.
In particolare lo fa nel finale di tempo quando Reyes apre per lui in area ma l'argentino, quasi non credendo alla grande chance, calcia a lato.

I protagonisti sono loro
Nel secondo tempo i nerazzurri ripartono ancora troppo bassi nella loro metà campo e Aguero continua a far le prove generali del gol.
Dopo pochi minuti Julio Cesar infatti è già decisivo, allungandosi sul velenoso tiro della stella madrilena (mentre Forlan disputa una gara senza sussulti) a deviare in corner. Sono le prove generali del gol che arriva però tramite Antonio Reyes, ex bimbo prodigio di Barcellona e Real che rischiava di appassire nella mediocrità del Benfica ed ha colto l'opportunità di rinverdire (e vincere) in Spagna.
Al 62' minuto è lui ad entrare in area dalle parti di Maicon, poi vince un rimpallo che disorienta gli avversari e conclude all'altezza del primo palo dove trova grande collaborazione da parte del portiere nerazzurro, clamorosamente vulnerabile nell'assolvimento del suo compito.
Una reazione non c'è. I nerazzurri possono solo illudersi per un'occasionissima firmata Milito, su imbeccata strepitosa di Cambiasso, ma la punta è in fuorigioco.

De Gea, portiere del futuro.
De Gea peraltro respinge alla grande la conclusione del "principe" che sembra aver dimenticato il mantello nella sfida del Principato. La traversa successiva è superflua, perchè il gioco è fermo.
Sneijder è spento. Non somiglia a quello ammirato nella scorsa stagione fino al grande mondiale con i tulipani, tant'è che Benitez preferisce sostituirlo con Coutinho all'80'.
Ma la gara finisce subito perchè Aguero sfrutta un contropiede per insaccare il 2-0 due minuti dopo su cross di Simao Sabrosa.
Una magra soddisfazione per i nerazzurri potrebbe arrivare da Milito, impegnato dal dischetto per fallo di Perea su Pandev (bel pallone del 18enne Coutinho per il macedone); ma il 19enne De Gea para il penalty, confermandosi star del futuro, data la sua presenza nella rosa spagnola dall'età di 13 anni.

Vince l'Atletico e il pokerissimo se ne va. O almeno è rimandato al mondiale per club, dove il vero avversario sarà l'Internacional de Puerto Alegre.

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