La ottima prima mezzora con rete al pronti via di Iaquinta, che si conferma cannoniere ad orologeria anche dopo l'infortunio, e la solidità tra i reparti ha destato ottime impressioni per la formazione che sarà ospite dell'Inter domenica sera in campionato.
Il Napoli invece si salva al 98' dopo un primo quarto d'ora da manicomio ed una ripresa ricca di chance divorate. La Samp e il Palermo superano col minimo sforzo avversari molto abbordabili.
Iaquinta pazzo di gioia. Del Piero sfortunato. |
La ripresa sonnecchia fino al 66' quando Del Piero può sfruttare un calcio piazzato per impensierire Hart, ma la conclusione tesa è di poco larga sul palo lontano. Iaquinta ignora Pepe in un contropiede pericolosissimo facendo sfumare una grande chance.
Melo, entrato per Krasic, vuol dare spolvero ai suoi nel noioso finale e recupera un pallone impostando un break che porta alla punizione dal limite. Il tiro di sua maestà Del Piero è talmente perfetto che centra la traversa. La risposta di Tevez non è all'altezza ed il match si conclude in parità, con una Juve che avrebbe meritato di più.
Pazzini attende la rete in A. |
Un'ora d'assenza dal campo per i casalinghi favorisce le occasioni di Silvio che non usa la testa a dovere, come invece fa Migliaccio ad 11 minuti dalla fine su assist di Pastore, il quale aveva sostituito Miccoli a fine primo tempo per l'infortunio del rientrante ex nazionale azzurro.
Bene anche la Samp che concede poco al Debrecen ma clamorosamente non dilaga a dispetto della modesta avversaria ungherese. Comunque un rigore di Pazzini, da lui guadagnato e trasformato al 18', consente a De Carlo di aver la leadership del gruppo col Psv.
Hamsik fa strada ai suoi. |
Nella ripresa la partita cambia con l'ingresso di Hamsik; ma per il Napoli c'è un brivido con una doppia traversa Nicolita-Tanase dopo una decina di minuti. Poi i partenopei dominano incostratati con Lavezzi e Cavani sempre a tener in allerta i casalinghi. Il problema degli uomini di Mazzarri è l'imprecisione, ma Hamsik risolve in modo spettacolare la questione al 73' con un gran sinistro dai 28 metri a girare sul secondo palo.
Entra anche il rumeno Dumitru per gli azzurri che maledicono Tatarusanu per due grandi parate nel finale e per una perdita di tempo che brucia i primi 3 di recupero. Arriva anche un cambio nell'extra-time per i rumeni così si gioca fino al 98', quando Cavani sull'unico pallone azzeccato da Gargano gela i rumeni che avevan creduto di poter rinunciare a far calcio più d'un'ora grazie ad una sassata sotto la traversa.
Polemiche inutili e vergognose quelle dei dirigenti nel finale che aggrediscono l'arbitro, placate dal tecnico ex Fiorentina Laecatus.
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