Quello di Yara non è stato meno tormentato con tre mesi trascorsi a pensarla ormai morta ma senza la riprova del ritrovamento del cadavere che mezzora fa è stato rinvenuto proprio nei pressi della sua abitazione di Brembate, nella zona delle campagne di Chinoglio di Isola, a dieci chilometri dalla sua dimora.
Al momento sono in corso accertamenti che fughino qualsiasi dubbio sull'identificazione del corpo, riconosciuto per i vestiti e per un apparecchio per denti portati dalla tredicenne nel momento del suo rapimento, e avvistato da un uomo che s'era recato sulle rive del fiume per provare un aeroplano radiocomandato.
Con gli accertamenti scentifici che avranno inizio da questo momento si riuscirà anche a chiarire se il cadavere, in avanzato stato di decomposizione, sia stato abbandonato nel punto del ritrovo oppure se fosse lì perché trasportato dalla corrente.
Yara sorride con l'apparecchio che ha portato a riconoscerne il cadavere. |
Ora si indagherà sul suo carnefice e su un eventuale violenza a danno della Gambirasio, per la quale era stato accusato ingiustamente un tunisino con una intercettazione mal tradotta.
Ora speriamo che la verità non venga pubblicizzata dai giornali e dalle televisioni, vogliose di fare notizia a discapito del rispetto per una tragedia; ma che questa venga cercata solo dai tribunali competenti, affinché non si ripeta una nuova forma di reality come quella creata dal giornalismo televisivo per la Scazzi.
Rispettiamo il silenzio ed il dolore dei Gambirasio.
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