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martedì 8 marzo 2011

Più di un secolo di lotta femminile: Auguri a tutte le donne.

Oggi si celebra in tutto il mondo la giornata per i diritti e la parità delle donne, che ormai si da quasi scontatamente per rispettata a livello universale, benché diverse situazioni, addirittura barbare, dimostrino il contrario.
Questa giornata ha radici storiche assai lontane, spesso confuse dagli italiani in episodi che la riguardano solo marginalmente, come l'incendio della fabbrica newyorkese Triangle nel 25 Marzo 1911 durante il quale morirono moltissime donne, come fatto recentemente dalla parlamentare Vladimir Luxuria.

Clara Zektin, direttrice del "Die Gleichheit"
Per anni troppo lunghi la figura femminile è stata subordinata nella società a quella dell'uomo, con la negazione di alcuni fondamentali diritti sociali quali quello su tutti del voto.
Il potere carismatico di alcune figure del cosidetto "sesso debole" di inizio secolo hanno contribuito a cambiare la situazione. Tra queste Clara Zektin, redattrice del "Die Gleichheit" ("L'uguaglianza" appunto) con la sua campagna nel VII Congresso della Internazionale socialista a favore della parità della donna.
Proprio in quella sede però, nell'estate del 1907 a Stoccarda, vennero escluse le femministe borghesi, il che spinse Corinne Brown ad organizzare nel Maggio dell'anno successivo il "Women's day" al fine di far aprire gli occhi al mondo femminile sulla loro condizione di sfruttamento, soprattutto in ambito lavorativo.


Ne nacquero numerose iniziative quali lo sciopero di quattro mesi delle camiciaie newyorkesi che spinsero a cercare una data per la celebrazione della giornata della donna, ma la conferenza della Folkets hus di Copenhagen non portò agli esiti sperati.
Fu invece una protesta tutta al femminile a sancire la prima data della celebrazione, poiché «il 19 marzo 1848 durante la rivoluzione il re di Prussia dovette per la prima volta riconoscere la potenza di un popolo armato e cedere davanti alla minaccia di una rivolta proletaria. Tra le molte promesse che fece allora e che in seguito dimenticò, figurava il riconoscimento del diritto di voto alle donne».
Poi si arrivò all'8 Marzo in onore di quelle donne russe che scesero in piazza per chieder la fine della Prima guerra mondiale sfidando la polizia balcanica e contribuendo al crollo dell'impero zarista.

Il simbolo della giornata delle donne.
Nella storia più recente la dabbenagine delle istituzioni ha reso difficile la celebrazione d'una giornata commemorativa degli sforzi per i pari diritti fatti nella storia dalle donne con l'individuazione della vendita delle mimose, fiore scelto perché nasce nel mese di Marzo, come atto turbante l'ordine pubblico.
Seguirono tempi assai più duri, contraddistinti dalle manifestazioni femministe che incitavano alla scelta dell'aborto l'8 Marzo del '72, repressa dalla Polizia a suon di manganellate.
Così dal 1975 , anno internazionale delle donne per le Nazioni Unite, la festività viene celebrata ritualmente nella data dell'8 Marzo.


Questa è l'infibulazione.
E con questo spirito che Voce e passione augura a tutte le donne una riflessione sul loro stato, sicuro per coloro che vivono in un Europa civilmente all'avanguardia; ma terribilmente violento e cinico verso le africane che da secoli per una vecchia usanza dell'antico Egitto vengono sottoposte all'infibulazione, recisione dell'apparato genitale femminile, cui a tutt'oggi si attribuisce con sanguinosa ignoranza un valore di purificazione.
Questa pratica è sin troppo diffusa considerando la vastità dell'Egitto ed è inoltre utilizzata anche in Kenya, in Somalia ed in Sudan: qui elenchiamo solo i paesi il cui il tasso delle Mgf supera il 95% della popolazione femminile.
Se questa giornata allora serve a ricordare qualcosa, ricordiamoci anche di questo ed impegnamoci anche contro questa pratica che non è meno grave di uno stupro perché offende il sesso femminile umiliandolo e mutilandolo.

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