La formazione rossonera vince il 18esimo scudetto in una stagione dove il biscione era nettamente favorito ma ha sempre dovuto rincorrere per via degli infortuni e delle inadeguatezze. E lo stesso club di Berlusconi non ha pagato dazio per alcune mancanze di risultato in casa. Non ha vinto la più forte; ma quella che ha sbagliato di meno, come da anni capita nella Serie A nostrana.
| Abbiati firma alla grande il titolo. |
Il gioco è il grande assente, le occasioni no. Ancora una volta la Roma spaventa Abbiati versione saracinesca su Vucinic al 14'. Il montenegrino viene innescato da un assist di Cassetti, ma l'estremo difensore avversario lo chiude dopo il controllo di petto nell'area piccola.
Brighi va k.o. tre minuti dopo e gli subentra Rosi, ma la porta di Doni resta immacolata per tutta la prima frazione col rientrante Ibra nullificato da Juan.
| Boateng di fino, Milan concreto. |
La chance d'oro va in archivio all'ora di gioco quando l'opportunità arriva per Boateng ed ha davvero un sapore di irripetibile, ma i piedi del ghanese, che cerca un lob esterno su Doni, rovinano il poetico assist del neoentrato M. Ambrosini.
Tre minuti dopo arriva anche un ruggito di Ibra, su calcio piazzato perché avulso dal gioco, con una bordata sulla quale Doni deve sfoderare lo scudo per non venirne perforato.
Montella tenta di vincere con Borriello per Vucinic, ma la gara è già finita da un pezzo, come forse le speranze Champions per i giallorossi, alla stregua della lotta scudetto conclusasi già molto prima di questa notte.
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