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lunedì 9 maggio 2011

Samp da B-rividi. L'Udinese verso la Champions.

Non poteva finire peggio per la Samp questo derby della Lanterna, il più importante di sempre nella storia della stracittadina genovese.
La Doria soccombe all'ultimo respiro, mollando il colpo di fronte all'appena entrato Boselli (campione del Sud America con l'Estudiantes nel 2009) il quale impallina Da Costa con una girata 20 secondi oltre il 96esimo ed ultimo minuto di recupero.


Eduardo da una mano (anzi due!) a Cavasin.
E' una beffa atroce per i doriani che hanno sofferto nel primo tempo e rischiato lo svantaggio su un incursione di Marco Rossi da sinistra a metà frazione, ma Floro Flores è arrivato lungo di passo sul pallone che poteva condannare i cugini.
Poi l'attaccante napoletano s'è rifatto poggiando in porta di testa al 46' il vantaggio dei grifoni, grazie ad un'assenza totale di marcatura su azione d'angolo.
Eduardo, sicuro per buona parte del match ed autore di qualche tempestiva uscita, rovina tutte le speranze dei suoi tifosi al 67' bucando la presa su una conclusione dalla distanza di Palombo per il pareggio di Pozzi.
La Samp prende un pò più di coraggio, ma l'iniziativa resta scarsa e Maccarone quanto Guberti non incidono.
Boselli invece entra e congela Cavasin. Il suo presidente oggi assente allo stadio dovrà lavorare assai più seriamente in futuro per rinverdire i fasti di un club la cui storia è stata macchiata dal petrolio.

Chevanton come nei bei tempi:
Lecce quasi salvo grazie a lui.
I risultati di oggi pomeriggio confortano nella corsa salvezza Lecce e Cesena oggi vittoriose.
I salentini stendono il Napoli allo scadere con una perla del cavallo di ritorno Javier Chevanton, il quale scaglia alle spalle di Morgan De Sanctis il bolide decisivo per il successo all'88'.
I casalinghi prima di allora avevano già trovato la rete su rigore di Corvia per fallo di Cannavaro al 52' e poi erano stati raggiunti da Mascara al 67'. De Laurentis a fine gara è furente per lo scarso impegno dei suoi uomini.
Per il Cesena vittoria ancor più facile a Cagliari con un tondo 2-0 su una squadra in vacanza da un pò di turni: Jimenez fa passare ogni paura al 54' battendo Agazzi, poi Malonga raddoppia ad una decina di minuti dal triplice fischio. A Bologna il derby del prosciutto col Parma culmina nel biscotto ed è uno scontato 0-0 che garantisce la salvezza ai felsinei (nonostante i 3 di penalità) ed ai ducali.
Il Brescia è condannato alla B da Silvestre e Berghessio di fronte al suo pubblico. La rete di Diamanti al 91' vale solo un pò di rimpianti.

L'euro Udinese stende la Lazio. Sanchez torna a fare meraviglie e Di Natale a non perdonare e così alla prima vera giocata tra i due il cileno regala a Totò il pallone dell'1-0 che il bomber napoletano trasforma con una saetta sul primo palo con la quale fulmina Muslera al 35'. Isla pochi minuti più tardi regala al suo capitano il tap-in del 28esimo centro nel torneo. Ormai Totò è indiscusso cannoniere.
Libor Kozak entra ed accorcia sul 2-1 facendo tremare i casalinghi ma la dote da pararigori di Samir Handanovic (6 parati su 8) garantisce il bottino pieno a Guidolin. Zarate dal dischetto calcia una "sfelenzina" come direbbe la Gialappas e a Formello a questo punto la Champions pare non la vedranno. L'Udinese è quarta attendendo di capire se la Juve può tentare il colpaccio battendo il Chievo domani.

Il piccolo Coutinho dimostra la sua dote.
L'Inter fa onore alla sua stagione battendo 3-1 la Fiorentina nella giornata della conquista dello scudetto da parte dei cugini. Pazzini e Cambiasso guidano al doppio vantaggio i nerazzurri ma Alberto Gilardino insacca un minuto più tardi del gol del "Cuchu" riaprendo apparentemente la contesa.
Poi Philippe Coutinho, pupillo di Leo, si prende la responsabilità di calciare una punizione al 77' che gli vale il primo splendido sigillo in A.

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