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venerdì 28 ottobre 2011

Il Sic salutato dai fans e le sue moto.

Oggi pomeriggio si sono tenuti a Coriano i funerali di Marco Simoncelli morto nella gara di Moto Gp corsa a Sepang, dove per un amara ironia della sorte s'era laureato campione del mondo in due e mezzo nel 2008.
A salutare il Sic sono accorsi numerosi i piloti delle due ruote e della Formula 1 ma soprattutto molti appassionati che ammiravano l'uomo semplice che veniva prima del pilota.


Paolo Simoncelli commosso a Fiumicino.
Se n'è andato vivendo la sua passione. Fino all'ultimo. E per Super Marco all'entrata del feretro in Chiesa sono state introdotte due moto, una era la sua ultima Honda RC212V.
Le motociclette sono entrate spente, non c'era bisogno di far rumore perché Simoncelli non era uno che amava farsi notare come un divo; ma amava quel che faceva e quando a papà Paolo era inizialmente stata respinta la richiesta di portare le due ruote in Chiesa questi aveva risposto: "Faremo il funerale altrove".

Jorge Lorenzo ai funerali del Sic.
Invece c'erano le moto, e tutti i suoi amici, a partire da Vale Rossi che non smetterà di correre, e Tony Edwards. I suoi più accesi rivali agonistici come Dovizioso che l'ha salutato firmandosi come 4 (il suo numero da gara) accarezzato con un affettuoso buffetto dal padre del collega.
Jorge Lorenzo si è scusato per aver discusso con lui. Era assente Pedrosa, a pezzi dopo l'accaduto nella domenica malese.

All'uscita del feretro dalla Chiesa sono risuonate le note di Vasco con "Siamo solo noi".
Proprio il rocker di Zocca ha postato su Facebook un pensiero intitolato "Viva Simoncelli", mentre alcuni piloti di F1 hanno ancor oggi commentato in modo incredulo l'accaduto. Non riesce a trovar le parole Jarno Trulli.

Costa, uomo straordinario.
Il ricordo più bello di lui lo disegna il cuore d'oro del Dottor Costa, capo della clinica mobile, che dice "Oggi Simoncelli è diventato uno di voi, come sognavate, vincendo il Gran Premio contro la morte"; anche se in fondo Marco è sempre stato uno di noi, un uomo, che viveva per il suo sogno, come milioni di fans che oggi lo piangono; insomma un uomo semplice prima d'esser un grande pilota.

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