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mercoledì 15 maggio 2013

Miccoli accusato come Sculli per mafia. Altra caos sim in A. Carrera rischia.

Anno di basse fortune per Miccoli.
Annata fallimentare sotto tutti gli aspetti per Fabrizio Miccoli, sconfitto sul campo e nell'immagine, accostata da recenti inchieste della Procura di Palermo a Mauro Lauricella, figlio di un boss mafioso arrestato due anni fa nella città siciliana.
Il giocatore e capitano dei rosanero avrebbe chiesto tempo fa quattro telefoni "puliti" per poi prestarne all'amico figlio del potente boss detto "'O brillantone". Le indagini cercheranno di far luce sull'eventuale tentativo del numero 10, vicino peraltro ad un divorzio dal club per via dell'ingaggio difficile da sostenere in B, di metter in comunicazione Lauricella Junior con il Senior che si trova in carcere.
Pochi mesi fa in Serie A venne accostato alla malavita dalle cronache anche il nome di Sculli, nipote di Morabito, ed ora una notizia simile si ripete con precedenti di cronaca pre-esistenti, come avvenuto per il centrocampista del Pescara.

Massimo Carrera rischia la cella.
Carrera rischia le manette perché accusato d'omicidio colposo in seguito all'incidente che lo vide coinvolto sull'autostrada A4 nei pressi di Dalmine nel Capodanno del 2011 in cui morirono le studentesse 23enni Chiara Varani di Monasterolo e Patrizia Paninforni di San Giovanni Bianco.
L'ex difensore della Juve non si accorse delle auto ferme in seguito ad un tamponamento avvenuto tra una Ford Ka, una Fiat Punto ed una Mercedes, non scorgendo nel buio le auto ferme e senza fari accesi e finendo con la sua Classe R per tamponare violentemente la Ka al bordo della quale si trovavano le due ragazze rimaste uccise dallo schianto.
Per il vice tecnico 49enne della Juve sono stati chiesti 3 anni e 4 mesi. Nella sentenza con rito abbreviato chiesti anche 180mila € di danni civili alle parti.

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