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venerdì 5 luglio 2013

Djokovic impiega 5 ore per la finale. Quinzi faro italiano negli juniores.

L'eterno Nole si aggiudica uno dei match più sofferti della propria carriera sul prato verde di Wimbledon superando l'argentino Juan Martin Del Potro con il punteggio di 3-2: 7-5, 4-6, 7-6 (7-2), 6-7 (6-8), 6-3.
Il tennista serbo si prende di cattiveria il primo set, ma cede nella seconda gara il primo del suo torneo al rivale per la gioia di Bjorn Borg, unico impeccabile nel suo percorso grazie all'edizione del 1976.
Djoko si riprende la conduzione della sfida al tie-break del terzo set, ma perde nello stesso modo il quarto.

Del Potro si accascia: sconfitto con onore.
Del Potro cede di schianto nel set decisivo, dopo lo spreco che Djokovic compie di fronte alla possibilità del break per il 4-2, ma il terzo punto dell'argentino è anche l'ultimo del suo grande match.
Si conclude con l'esultanza del tennista favorito, ma anche con il superamento del record della semifinale 1989 nella quale Becker sconfisse Lendl in 4 ore ed un minuto.

Quinzi può far brillare il tennis italiano.
La speranza oriunda accende il Wimbledon dei juniores per l'Italia: Giorgio Quinzi, marchigiano di 17 anni, ha infatti conquistato la finale con un doppio 6-4 sull'inglese Kyle Edmund, rivale dal temuto servizio da 200 km/h che non ha però spaventato l'atleta nostrano.
Dopo un avvio equilibrato Quinzi ha infatti gestito con freddezza e precisione le proprie giocate spianandosi la strada verso la finale contro il coreano Hyeon Chung che ha battuto il tedesco Maximilan Marterer per 6-7, 6-1, 6-3.

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