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sabato 7 giugno 2014

Masha al 5° titolo nel Grande Slam.
Secondo Roland sudato sulla Halep.

Oltre la fatica Maria Sharapova si aggiudica il suo secondo Roland Garros col record del quinto successo in un grande Slam battendo in una delle più belle finali al femminile dell'ultimo decennio la rumena Simona Halep, la quale riporta la sua nazione all'ultimo atto del torneo dopo le due finali giocate da Virginia Ruzici, campionessa nel 1978, e seconda nel 1980.
Parte alla grande la 22enne numero 3 del mondo che strappa un break ma restituisce immediatamente la conquista alla rivale. Il terzo punto della Sharapova è sudatissimo con uno scambio di 8', poi Halep recupera fino al 5-4 ma sbaglia un dritto decisivo nell'ultimo scambio.

La grinta e la lucidità di Simona Halep.
Più forte del nastro la Halep fa suo al tie-break il secondo set nonostante una partenza ad handicap nella quale accusa l'esito della prima sfida: stavolta è Masha ad aprire col break ma la rumena si riprende e va sul 2-2 continuando a tenere il passo della rivale il cui body-language indica chiaramente lo sfinimento.
Sul 4-4 però Sharapova è aiutata dal nastro, ma la Halep breakka e trova il 5-5. Ancora la malasorte tradisce la rumena alla prima finale quando le si rompono i nastri della racchetta. E' tie-break con la russa avanti per 5-3 che sembra aver la gara in mano, ma i suoi errori (ben tre doppi falli in un game durante questo set) la condannano ancora e Halep guadagna il terzo set.

Sharapova da sogno: secondo Roland.
La rumena molla sul 4-4 nel set decisivo dopo aver recuperato un break della rivale in avvio dopo una battaglia di 3 ore e 2 minuti ma è già #3 al mondo davanti alla neo campionessa ora 5^.
La siberiana, che a sette anni giocava con una racchetta senza manico a Sochi dopo il trasferimento da Chernobyl voluto dal padre a due anni d'età per via del disastro nucleare, ad oggi è la seconda tennista in rosa per ricchezze con un bottino di ben 29.862.000 dollari (la precede solo Serena con 56) del quale buona parte viene devoluto in beneficenza in Bielorussia per il disastro ambientale dal quale lei si è salvata.
L'iperattiva Masha, che ha dato il suo nome ad una marca di caramelle e disegna abiti a firma Nike, all'età di ventisei anni è nell'elite della manifestazione parigina trovandosi al settimo posto per numero di gare vinte con le sue 50 vittorie. La premiazione per la russa spetta a Chris Evert che dal 1974 al 1986 vinse sette finali delle nove disputate sotto la Tour Eiffel.

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