Venturato e Stellone dicono le stesse cose a 1093 chilometri di distanza: “gara difficile”
La Spal, 23 punti in carniere, non esulta dal 4 dicembre a Crotone. Finora ha raccolto cinque vittorie, otto pareggi e nove sconfitte. Da quando è giunto Venturato al capezzale dei biancazzurri, ha racimolato tre pareggi (in casa con Benevento e Pisa e fuori col Pordenone) poi la sconfitta di Monza che ha tutto l’odore dell’asfalto. E’ innegabile un aspetto importante: la Spal sta rischiando grosso. Eppure il suo organico, per quanto lontano per valore da quelli delle squadre migliori, è superiore e non di poco a quello delle cinque che la seguono, Alessandria inclusa che precede di un punto. Ed ha fatto un ottimo “mercato di riparazione”: Luca Vido, infatti è l’ultimo arrivato in casa Spal ma non può essere considerato un ‘’ultimo arrivato’’; Marco Pinato è un ottimo centrocampista, Niccolò Zanellato non lo scopriamo certamente noi; Enrico Alfonso è un portiere d’esperienza, Mattia Valoti lo cercava mezza B. Guardiamo la rosa. In porta Pomini è una sicurezza anche se gli viene preferito Thiam ma anche Alfonso – come si diceva – è un portiere all’altezza. In difesa gente come Capradossi, Meccariello, Vicari, Dickmann, Celia, Tripaldelli, Almici e Pabai non sono poi tanto scarsi. E a centrocampo? Mancosu, Pinato, Viviani, Zuculini, Crociata, Zanellato, Mora, Esposito e Da Riva. Insomma: qualità, tecnica e acume tattica ce n’è eccome. In attacco, tralasciando Pepito Rossi, Colombo, Finotto, Vido e Melchiorri sono forti ma anto forti. E allora? Quando non va non va, non c’è nulla da fare. È un po’ quello che succede alla Reggina. Anche se per ventiquattr’ore, la squadra del Presidente Gallo, è stata capolista. Poi la disfatta. Otto sconfitte di seguito, un pareggino in casa del Como, il Granillo che fungeva da “fortino” era divenuto terra di conquista per tutti. E nell’ultima la vittoria sul Crotone che è servita da toccasana. O così si spera. La domanda è questa che si rincorre a piè spinto: come ha fatto una corazzata come la Reggina a prendere gli schiaffoni in campo. Non c’è risposta che tenga. In porta Micai e Turati non sono così così, anzi tutt’altro. In difesa c’è qualità e quantità da vendere con i vari Adjapong, Aya, Amione, Cionek, Franco, Di Chiara, Giraudo, Loiacono, Lakicevic e Stavropoulos. Per non parlare a centrocampo: Bellomo, Bianchi, Cortinovis, Crisetig, Folorunsho, Hetemaj, Kupisz e Lombardi offrono caparbietà, acume tattico, senso della posizione, visione del gioco e tanto altro ancora. E per finire con l’attacco formato da Denis, Galabinov, Ménez, Montalto, Tumminello, Rivas. Fatemi sapere chi ha gente come Menez che da solo fa reparto… Eppure quando non va non va e non ci sono dei che tengano. In un certo senso Spal e Reggina sono accomunati da questo aspetto: sono due continui cantieri aperti, troppi infortuni, troppe ricadute e scelte sbagliate fatte a suo tempo in sede di campagna acquisti estiva. Laribi e Ricci per la Reggina – per fare due semplici esempi – non hanno reso per come si sperava. E nella Spal la frettolosa svendita di Demba Seck al Torino, il passaggio di De Francesco all’Empoli e Murgia al Perugia: errori che a lungo andare si pagano. Domani queste due squadre si incrociano al Paolo Mazza e siamo sicuri si tratti di una gara bloccata dalla paura di perdere e dalla duplice smania di tirarsi fuori dal pantano attraverso la politica dei piccoli passi. Venturato ha già messo le mani avanti: “Quella di domani avrà un valore importante per i punti in palio e la situazione in classifica, ma dovremo essere bravi a viverla con equilibrio e la giusta tensione, senza nervosismo. Per entrambe i punti in palio peseranno molto. Noi non veniamo da un momento semplice, mentre loro arrivano da un vittoria nel derby che ha dato molto entusiasmo. Giocheremo contro una squadra che ha dei valori tecnici importanti, ha mantenuto la propria identità e ha da poco cambiato allenatore. Avranno lo stimolo di venire a Ferrara per fare risultato. Servirà usare equilibrio, cattiveria e determinazione. Possiamo giocare la nostra partita per provare a vincerla fino in fondo“.
Gli ha fatto eco Roberto Stellone a 1094 chilometri di distanza: ‘’La SPAL è una squadra costruita con ambizioni, avevano l’obiettivo di fare bene. Non vengono da un periodo positivo, hanno cambiato allenatore, non sta attraversando un buon momento: ma dobbiamo pensare a noi stessi e dare continuità al risultato di sabato. L’undici di Ferrara sarà diverso da quello visto contro il Crotone, ma non si tratta di bocciatura. Qualcuno non ha recuperato, abbiamo però un gruppo che si allena bene e chi scenderà in campo darà il massimo. Abbiamo un periodo di gare ravvicinate, serve la gestione del gruppo, anche perché è dura recuperare al 100%.”.
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