| Pelè, re del mondo. |
Ma Pelè disponeva di doti e di numeri che probabilmente anche nel vecchio continente avrebbero portato allo stesso risultato.
Completo in tutti i fondamentali, rapido e spettacolare, geniale e funambolico.
In una gara riuscì addirittura a fare un gol con tre "sombreritos", di cui l'ultimo al portiere. Da solo "O rey" valeva il prezzo del biglietto.
Da solo lui è il simbolo del calcio come sport, anche perchè l'eterno rivale argentino ha disatteso con la sua vita i valori della disciplina cadendo nel tunnel della droga e rovinando la sua immagine di uomo.
Arriva a 70 anni dopo una carriera da calciatore interamente svolta nel Santos con 1281 reti in 1363 partite, salvo la ultimissima parentesi ai Cosmos di New York dove chiuse la sua fortunatissima storia da stella del fùtbol.
Tra le sue rughe, quasi assenti, l'eterno numero 10 conserva anche preziose esperienze extra-sportive, su tutte la partecipazione cinematografica al film "Fuga per la vittoria", ma anche la conduzione d'uno show personale in tv.
Campione e uomo completo. Simbolo d'attaccamento alla maglia che oggi non esiste più nel calcio dei petroldollari degli sceicchi e dei petrolieri.
Chissà che emozione dovrà provare l'attuale numero 10 Neymar nel Santos stanotte ad indossare la maglia celebrativa del re del mondo del calcio.
Chissà che emozione dovrà provare l'attuale numero 10 Neymar nel Santos stanotte ad indossare la maglia celebrativa del re del mondo del calcio.
Pensare a "o rey" con quella sua elasticità e quella sua voglia di giocare e far spettacolo oggi, c'è da ammetterlo, quasi mette nostalgia.
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