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lunedì 28 marzo 2011

Gli oriundi portan bene alla nazionale?

Dopo Camoranesi c'è Thiago Motta.
Ricorderete l'avventura di Mauro German Camoranesi nell'Italia di Trapattoni prima e Lippi poi, tanto ricca di basse cadute come quella avuta come prestazioni ad Euro 2004 in Portogallo, quanto densa di soddisfazioni, come nel caso del mondiale conquistato anche grazie al suo notevole apporto nella rassegna tedesca giocatasi due anni dopo.
L'ala ora in forza al Lanùs, aveva scelto la nazionalità italiana per poter disputare gare con una nazionale poiché l'Argentina non lo convocava. Male per l'albiceleste mai vistasi in quel mondiale!
Recentemente i sudamericani hanno dimostrato di non passarsela meglio di noi, anche se solo per una questione di incompetenza nella guida tecnica.


Oriundi criticati e preziosi. 
Oggigiorno un altro sudamericano sta rifacendo il percorso dell'ex Juve. Si tratta di Thiago Motta, il quale, dopo un esordio chiaroscurale nell'ultima partita degli azzurri, ha marcato la rete decisiva nel match contro la Slovenia di venerdì. Una Slovenia che l'Italia non batteva da moltissimo, specie in trasferta dove gli ultimi due precedenti erano coincisi con altrettanti k.o. griffati da Acimovic e Cesar.
La sconfitta è stata sfiorata anche l'altra sera, con una partita noiosa (secondo gli standard del calcio moderno) e sfortunata per Pazzini, autore d'un palo nella prima frazione. Ad avvicinare il gol ci aveva pensato il neo-entrato Ljubjankcic, ma il nerazzurro ha deciso la sfida con una giocata di classe e potenza dando agli azzurri la rete che avvicina moltissimo alla qualificazione europea l'undici di Prandelli.
La Serbia fortunatamente ha rimontato lo svantaggio con il Nord Irlanda ribaltando il finale a suo favore con un 2-1 ed il gol del brasiliano d'Italia vale dunque doppio.

Se altri sport son ben aperti all'accettazione di atleti con origine non italiana in nazionale, il calcio resta ancora ricco di ostilità verso questi giocatori. E soprattutto rimane denso di episodi di stupidità come avviene quando si fischiano i Manfredini e i Balotelli con la maglia della nazionale perché di colore.
In fondo son giocatori che difendono la maglia azzurra, che fanno la storia dell'Italia (calcistica ovviamente) e ne sono dunque parte. Poi se Motta ci porta all'Europeo teniamocelo stretto, perché di calciatori di alto livello non ce ne sono nel nostro team e se si pensa a Montolivo, esempio più immediato per far capire la situazione, paragonato a questo asso, c'è da ringraziare il Brasile per non averlo mai convocato.
Motta come Camoranesi? Sognare è possibile ora che l'Europeo è alle porte. E martedì amichevole Ucraina-Italia.

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