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martedì 29 marzo 2011

Grande Italia a Kyev. Per Giovinco ritorno magico. Regala il gol all'esordio di Matri.

Era la riedizione dell'insolito quarto di finale del mondiale tedesco del 2006, primo match ad eliminazione per gli ucraini giocato in una fase finale.
Allora il calcio balcanico iniziava la sua crescita con una prestazione molto positiva dell'allora formazione di Oleg Blokhin (uscita k.o. per 3-0 solo per via d'un calo nella ripresa e della doppietta di Toni), confermato dall'intero movimento calcistico dell'est con il biennio di vittorie dello Shaktar e dello Zenith in Coppa Uefa dal 2008 al 2009.

Giuseppe Rossi sblocca gli azzurri.
Gli azzurri si presentavano con una formazione lontana da quella titolare, mentre i padroni di casa privi delle stelle Chygriynskyi e Shevchenko.
Proprio i rivali si son subito dimostrati vogliosi di confermarsi con una conclusione di Ratkiskyi, che la Roma ha conosciuto nell'umiliante k.o. di Donetsk, stampatasi sul palo dopo soli 80 secondi.
L'Ucraina ci riprova al 13° quando Fedetsky calcia in diagonale superando un lento Criscito e chiama al primo intervento Viviano, tardivo sul tuffo nella precedente occasione. Nell'occasione Giorgio Chiellini ha un risentimento (non sembra nulla di grave) e deve abbandonare il terreno del "Valery Lobanowsky".
La partita di Giuseppe Rossi potrebbe decollare al 18° con un assist per Marchisio che non rientra però da fuorigioco nella favorevole situazione di due contro uno. I nostri avversari giocano molto alti.
L'americanino si rifa grazie alla sorte più tardi, su cross di Criscito bucato da Gilardino. Aquilani tenta la conclusione che finisce proprio sulle spalle del numero 9 (con fascia da capitano al braccio) e dunque sul destro del bomber del Villareal per il quale è semplicissimo siglare l'1-0 al 26'.
Prima del termine della prima frazione gli uomini di Prandelli 
potrebbero raddoppiare ma la bandierina che ferma Gila su grande 
filtrante di Aquilani è tardiva da parte della terna russa.
Per Giovinco ritorno magico.
Nella ripresa lo juventino viene avvicendato da Giovinco e Santon prende il posto di Maggio.
Viviano procura qualche brivido ai compagni su una punizione deviata e poco più tardi con un'uscita a vuoto che consente a Oschipko di cercare la porta sguarnita; ma senza esito.
Inizia a carburare Giovinco: prima serve Matri il quale non trova per un nulla Gilardino, poi sbalordisce con una magia nel momento più difficile del match.
Gli azzurri infatti tremano ancora per un tiro di Fedetsky, poi restano in dieci per il secondo giallo ad Astori; ma vengono messi al sicuro dal trequartista del Parma che fugge in diagonale e resistendo alla carica fallosa dell'avversario serve Matri di tacco per il raddoppio all'81°. Per l'ariete della Juve la rete arriva a 19 minuti dall'esordio.
Un minuto dopo rete annullata all'attivissimo Debic per offside.

Vince l'Italia del gruppo con la voglia di aiutarsi su un campo difficile e contro una squadra organizzata. Una prestazione buona che fa sperare per il meglio in ottica europeo, soprattutto considerando che la Serbia s'è fatta raggiungere a Tallin sull'1-1 con Vassiljev che ha risposto nel finale alla rete di Pantelic.

A reti bianche Nord Irlanda-Slovenia.

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