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mercoledì 6 marzo 2013

Il Venezuela perde il suo caudillo. Presidente Chavez morto a Caracas.

Hugo Chavez, presidente 58enne del Venezuela, muore nella sua Caracas dopo una battaglia inutile contro il cancro.
Il leader bolivariano era tornato due settimane fa da Cuba per intensificare il ciclo della chemio ma gli sforzi medici sono stati inutili ed oggi nel pomeriggio s'è spento. Voci popolari dicono che sia morto già da giorni, mentre una più autorevole voce, quella del vice presidente Maduro, attacca dicendo che non abbiamo nessun dubbio che il comandante Chavez sia stato attaccato con questa malattia. Così come è successo con Yasser Arafat.


La Betancourt rappresentò per Chavez
un importante caso diplomatico.
Allontanati due americani dal Governo venezuelano, Nicolas Maduro è andato deciso nel silurare Del Monaco e Coastal.
La nemicizia degli USA verso gli alti poteri della bandiera vinotinto si origina nel 2004 quando Hugo Rafael Chávez Frias è nel pieno del suo vigore presidenziale: dall'America arrivano accuse di favoreggiamento del narcotraffico colombiano, mentre il presidente era da tempo in rotta con il presidente della Colombia Alvaro Uribe, reo d'aver osteggiato la liberazione della Betancourt nel 2008 da parte delle FARC mentre il presidente si operava a tal fine con l'Ecuador.


Seguendo il mito di Bolivar il giovane Chavez tenta il colpo di stato il 4 Febbraio del 1992 finendo però in carcere. Prima della prigione il colonnello chiede di poter lanciare un messaggio televisivo al paese e fu grazie al popolo che egli potè uscire dal carcere di Yare in Valles del Tuy due anni dopo grazie ad un'amnistia; ma questo gli costò comunque la militanza nell'esercito.
Nel 1998 però Chavez seppe dare comunque la svolta candidandosi all'elezioni governative e vincendole acclamato dal popolo.

Sempre fortissimo il legame
tra Fidel Castro e Chavez.
Il benessere dall'oro nero per far funzionare la nazione. E' questo il metodo che Chavez usava per rafforzare il suo Venezuela. Il caudillo socialista rafforzò i legami con le nazioni dell'Opep (Organización de Países Exportadores de Petróleo) ricavando dalla fornitura a Cuba del petrolio a bassi costi in cambio una grande mano per il miglioramento delle condizioni operative in ambito sanitario.
Chavez ristrutturò il sistema, fondò ospedali, fece arrivare dal paese di Fidel 30,000 medici che operassero nelle favelas al posto di quelli venezuelani.
La nazione migliorò nettamente il suo grado d'alfabetizzazione e la mortalità infantile venne ridotta al 2% grazie alla distribuzione di alimenti a prezzi stracciati ai più umili.

Chavez e figlie a Palazzo Miraflores.
Lo sciopero di fuoco nella PDVSA, azienda petrolifera della quale egli volle cambiare i vertici, ne riprovò la sua forza. Il 7 Aprile del 2002 Chavez procedette con alcuni licenziamenti all'interno dell'azienda per aver maggiore controllo gestionale. Quattro giorni più tardi centomila persone gli si rivoltarono contro in un corteo guidato verso Palazzo Miraflores dove nel frattempo radunarono dei cecchini per un colpo di stato.
La polizia sparava contro i chavisti, mentre le tv appoggiavano il golpe distorcendo la realtà nei notiziari.
Nel tentativo di salvarsi, il presidente firmò la sua condanna chiedendo al collaboratore Rosalendo di attuare il piano d'emergenza. Rosalendo invece collaborava per il golpe e lo costrinse alla consegna evitando così un bombardamento del palazzo.
Nel paese cresceva il terrore ed il panico. Gli scontri spinsero ancora una volta il popolo verso il proprio presidente e lo stesso 14 Aprile il golpe fallì del tutto col ritorno al potere del leader nazionale.

Non ebbe peli sulla lingua
nei confronti di G. Bush.
Più forte che mai Chavez superà un voto di sfavore nel 2004 e nel 2006 viene rieletto parlando di Bush come un vero diavolo, tanto da farsi un provocatorio segno della croce all'Assemblea per le Nazioni Unite in quello stesso anno affermando "Sento puzza di zolfo".
La guerra con Bush andò avanti negli anni con gli intenti di nazionalizzare le industrie, su tutte le petrolifere, esposti nel 2007 che portarono ad un picco negativo i titoli borsistici a stelle e strisce.
Vinte le elezioni il capo di governo propose la sua rieleggibilità fino al 2031.
Il suo potere fu praticamente incontrastabile da quel momento con cinque televisioni in suo totale controllo ed una trasmissione da egli stesso condotta: "Alò presidente!".

La rottura con Israele è in perfetta linea col suo pensiero e giunge con l'allontanamento dal suo governo dell'ambasciatore israeliano nel 2009 perché Chavez accusa di volontà genocide il governo israeliano verso la Palestina, da lui riconosciuta come nazione.
Nel 2010 Chavez firma il protocollo per il rispetto dell'ambiente stipulato a Kyoto; poi l'anno successivo arriva il tumore a lungo nascosto ai mezzi di stampa.
Hugo Chavez affronta delle nuove elezioni sotto l'effetto delle metastasi nel 2012 e s'impone per l'ennesima volta, l'ultima prima che i suoi polmoni siano del tutto devastati dalla malattia e che le sue funzioni vitali cessino per sempre.

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