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martedì 19 marzo 2013

Owen si ritira, squalificato Katidis.

Lo chiamavano Wonder boy, o più semplicemente Michael Owen, eterna promessa del calcio inglese cresciuta sulle rive del Mersey tra magie con la maglia dei Reds, indossata per otto anni dal 1996 al 2004 con 118 reti in 216 presenze, un pallone d'oro e troppi infortuni.
"E' un grande giorno per me- ha twittato la punta del Sunderland -perché annuncio il ritiro a fine stagione. Posso ritenermi fortunato di aver fatto una carriera che mi ha portato a giocare in club importanti come Liverpool, Real Madrid, Newcastle, Manchester United e Stoke. Per un ragazzo indossare maglie di club così prestigiosi è un sogno. Non ce l'avrei fatta senza il supporto dei compagni di squadra, degli allenatori, degli staff, dei tifosi e dei miei sponsor personali. Voglio ringraziare pubblicamente tutti per il loro aiuto."

Owen si presentò così con la maglia dei leoni inglesi quando il 30 Giugno 1998 segnò nella sfida dei mondiali francesi agli argentini, i quali si qualificarono comunque ai quarti.
La sua prodezza è ricordata dalla Fifa come la seconda rete più bella del secolo, preceduta solo dalla mano de Dios di Maradona contro l'Inghilterra. Da quella gara Wonder boy, ora trentantatrenne, siglerà 40 reti in 89 presenze con la nazionale vincendo il pallone d'oro nel 2001.



Katidis in curva col braccio teso.
Smetterà anche Katidis ma in seguito ad una squalifica imposta dalla Fifa dopo l'esultanza nazista in occasione del gol segnato all'84' con la maglia dell'Aek Atene contro il Veria. L'organo del calcio mondiale ha disposto "l'esclusione a vita di Katidis da tutte le selezioni" poiché il giocatore "ha offeso profondamente tutte le vittime del Nazismo e ha violato i valori del calcio".
Giorgios Katidis , centrocampista di soli 20 anni, non potrà pertanto più disputare gare di livello internazionale nonostante il suo tentativo di scusarsi dichiarandosi ignaro del significato del gesto.

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