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martedì 18 giugno 2013

L'U21 spagnola conferma la superiorità. Replicato l'esito della finale maggiore.

C. Immobile fa esultare gli azzurri al 10'.
1-1 è bello ma inutile: onore al bomber.
Finale fotocopia quella che va in scena al Teddy Stadium di Gerusalemme tra le selezioni under 21 di Spagna ed Italia per la conquista dell'Europeo: nella città santa il calcio spagnolo trova la seconda benedizione, dopo il netto successo continentale della roja sulla selezione maggiore dello scorso anno.
La formazione di Lopetegui s'impone con un 4-2 griffato da una tripletta dello strepitoso Thiago Alcantara, talento d'origini baresi per chi volesse dar sfogo ai rimpianti che va prontamente in rete al 6' di testa su assist da sinistra del fondamentale Morata. La risposta di Immobile con un pallonetto al 10' vale il pari ma ben poche illusioni.


Il capitano spagnolo leader assoluto.
Thiago canta ancora un minuto dopo la mezzora: stavolta è Isco ad azionare il blaugrana che firma il sorpasso dopo una buona occasione avuta da Florenzi che sbatte contro il ginocchio di David De Gea.
Al 38' l'episodio che spezza le gambe agli azzurri di Mangia: Tello sfonda dalle parti di Donati con una percusione incontenibile e costringe il terzino di proprietà dell'Inter al fallo da rigore che permette il tris di Thiago.

Fabio Borini chiude bene l'Europeo.
Limita i danni l'under azzurra nel secondo tempo che prima ha un'occasione con Florenzi poi incassa il quarto gol al 65' su rigore concesso per fallo di Regini su Montoya: il compito è affidato a Isco ma il risultato non cambia.
Ancora una volta merita un plauso Bardi per gli interventi in uscita e sulle conclusioni dalla distanza, soprattutto su alcune del talento del Malaga, ed all'80' un apprezzamento lo strappa anche Borini che realizza di rabbia il suo secondo gol in questo torneo. Finisce 4-2.

Le lacrime di L. Insigne a fine gara.
Avrà sicuramente tempo per rifarsi
Colpa dell'inesperienza secondo Mangia. I fatti confermano quanto sostenuto dall'ex tecnico del Palermo che con le sue parole sottolinea in fondo quanto il paese iberico sia più avanti anni luce nella politica dei giovani con la grande attenzione ai talenti provenienti dalla cantera, obbligata in ogni club quasi sempre alle tre punte, che ha portato molti titolari di questa selezione minore, quali Bartra, Thiago Alcantara, Isco, Muniain, Tello e Morata ad esser già protagonisti della vita del club maggiore. Altri come De Gea son già grandissimi talenti d'esportazione.
Nella nostra Serie A gli unici a spiccare sono Insigne e Florenzi cui Mazzarri e Zeman hanno concesso spazio, mentre tutti gli altri talenti sono dovuti emigrare in prestito in serie inferiori.
E' altresì vero che col partenopeo ed il romano stiamo muovendo i primi passi e bisogna considerare anche talenti come Balotelli, De Sciglio ed El Shaarawy che lasciano presupporre un futuro comunque roseo per un calcio italiano arrivato due volte nella finale continentale nell'ultimo anno.

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