Nel sorteggio di Nyon la società biancoceleste ed i tifosi del calcio italiano si preoccupavano principalmente di evitare United e Valencia dimenticando la pericolosità dei tedeschi i quali lo scorso anno quasi eliminavano l'Atletico capace di averne ragione solo ai rigori nell'ottavo di finale.
Il gioco delle aspirine si conferma di livello anche nella serata romana benché la Lazio tenga bene nel primo quarto d'ora. Wendell è pericolosissimo su un piazzato, ma il vero brivido arriva al 23' con una botta di Bender da fuori che si stampa sul palo con Berisha battuto.
Sessanta secondi dopo la risposta biancoceleste con tocco da #10 di Felipe Anderson per Klose che evita Leno ma da posizione defilata trova solo il palo. Al termine di frazione Calhanoglu rischia il gol beffa per Berisha con un lob da centrocampo che muore di poco a fil di palo.
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| Kießling fermato dall'offiside. Decide Keita. |
I casalinghi si abbassano e Lulic mura su Bellarabi ad un passo dal tiro vincente. Berisha è bravo su un altro siluro di Wendell da piazzato dalla distanza ma quando nulla potrebbe sulla botta di Mehmedi un soffio divino fa allargare il destro dello svedese oltre i pali.
Al 70' fortunata la Lazio che viene trafitta da Bellarabi. Rete annullata per un tocco sulla linea di Kießling.
Nell'ottica dei 180' preziosissima questa decisione, comunque giusta da parte della terna arbitrale.
Fondamentale invece, al 77', la rete spaccapartita di Keita, uomo dato in via di partenza, che invece fa probabilmente partire la Lazio, col suo spunto tra gli scellerati centrali Papadopoulos e Tah e batte in diagonale l'estremo rivale.
La verità definitiva mercoledì sera alla Bayarena.
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