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mercoledì 28 maggio 2014

Mondiale #2 in casa per il Brasile.
Dubbi sulla squadra e sul torneo.

La Seleçao di Felipe Scolari è l'unica nazionale ad aver conquistato per 5 volte con l'Italia il Campionato del Mondo ma perse la precedente edizione ospitata nel 1930 trasformando in un dramma sportivo la gara finale contro l'Uruguay che rimontò i verdeoro con Chiggia e Schiaffino conquistando la Coppa Rimet al Maracana e provocando la depressione nella torcida rivale tra cui si registrarono persino dei suicidi.
I tempi da allora sono molto cambiati nella nazione sudamericana che ad oggi si ribella contro l'idea di ospitare il Mondiale che ha già raccolto migliaia di proteste. La Presidente Dilma Rousseff, dalla data dell'assegnazione del torneo al suo paese, ha dovuto lavorare molto a livello mediatico attaccando Blatter e Valcke, i quali hanno più volte espresso il pensiero di poter cambiare sede al Mondiale visto lo stato di arretratezza dei lavori e soprattutto il crollo del tetto dell'Itaquerao, lo stadio san paolino.
La Prima Donna della politica carioca ha definito i due un peso e detto di aver molto da dimostrare da Agosto in poi facendo intendere che le opere costruite e ristrutturate per la rassegna calcistica non dovrebbero diventare strutture fatiscenti alla fine del circo mundial.

L'unico successo importante di Neymar
è la Confederation Cup dell'estate scorsa.
Distanze limate dal coach dei Pentacampeões per quanto riguarda le convocazioni perché Julio Cesar fa infatti parte dei 23 della spedizione interna sebbene giochi negli con la maglia del Toronto.
Una decisione che va in direzione del tutto opposta a quella presa da Cesare Prandelli in merito ad Alino Diamanti.
La squadra è in formissima: sembra molto lontana nel tempo la sconfitta del St. Jakob dello scorso 14 Agosto contro la Svizzera per colpa dell'autorete di Alves su cross di Seferovic dopo 48' di gioco. Da allora una striscia di sette successi inaugurata da un tennistico 6-0 sull'Australia e resa lussuosa da un 3-1 sul Portogallo ed un 2-1 sul Cile. Ultimamente però i mondiali non dicono bene ai verdeoro usciti ai quarti sia in Germania, quando l'Italia si laureò campione, che in Sudafrica punita puniti rispettivamente da Henry e da una doppietta di Sneijder.
Gli anni di Pelè che portò a tre titoli dal 1958 al 1970 sono insomma lontani e l'apporto degli assi della mediana, tra cui Oscar e Hernanes, sarà fondamentale per allegerire la pressione su Neymar, in un reparto offensivo dove trova ancora spazio il modesto 31enne Fred.

BRASILE:
Portieri:
-Julio Cesar (Toronto),
-Jefferson (Botafogo),
-Victor (Atletico Mineiro);
Difensori:
-Thiago Silva (Psg),
-David Luiz (Chelsea),
-Dani Alves (Barcellona),
-Marcelo (Real Madrid),
-Dante (Bayern Monaco),
-Maicon (Roma),
-Maxwell (Psg),
-Henrique (Napoli);
Centrocampisti:
-Willian (Chelsea),
-Ramires (Chelsea),
-Fernandinho (Manchester City),
-Oscar (Chelsea),
-Hernanes (Inter),
-Luiz Gustavo (Wolfsburg),
-Paulinho (Tottenham);
Attaccanti:
-Neymar (Barcellona),
-Hulk (Zenit),
-Bernard (Shakhtar),
-Jo (Atletico Mineiro),
-Fred (Fluminense).

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