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lunedì 12 gennaio 2015

A Parigi sotto protezione 717 scuole ebraiche.
La moglie di Coulibaly sarebbe in Siria.

L'amore per la libertà di espressione ha trionfato ieri pomeriggio a Parigi dove si è svolta una mastodontica marcia contro l'attentato alla sede dei vignettisti di Charlie Hedbo, manifestazione cui hanno partecipato moltissime delegazioni mondiali.
Hollande colto l'occasione per spiegare che il governo francese si sta muovendo con misure di protezione verso 717 scuole ebraiche e ha sottolineato di essere orgoglioso di essere un francese per la grande reazione mostrata dal suo popolo.
L'allerta resta però alta non solo a Parigi, dove ai 12 morti dell'attentato si sono aggiunti altre 4 morti causate dall'irruzione del 33enne Amedy Coulibaly in un negozio ebraico con la moglie, dove è stato poi ucciso.
Anche in Germania c'è spavento per la molotov lanciata contro l'Hamburger Morgenpost (che ripubblicava le vignette francesi) nella mattinata di ieri. Trema anche "Le soir" in Belgio che aveva subito un'intimidazione simile nel 2011.
Intanto Charlie Hebdo ha ripreso comunque la sua attività.


Coulibaly e la moglie in una vecchia foto.
Fuggita in Siria probabilmente la moglie di Coulibaly, la 26enne Hayat Boumeddiene, che era con l'attentatore di origine maliano nel giorno dell'attentato. La donna è ancora ricercata ma di lei non si hanno notizie certe. In Turchia si sostiene che sarebbe partita per la Siria l'8 Gennaio, il giorno successivo alla strage.
L'ulteriore problema che si pongono ora le autorità è identificare un eventuale complice, come sottolineato dal premier transalpino Valls, che avrebbe affiancato Coulibaly nel negozio di Vincennes.
Lo stesso leader francese ha chiarito che per il piano di protezione Vigipirate verranno inoltre impiegati 8500 militari a protezione, come delle scuole, delle chiese e che i prigionieri per reati di terrorismo verranno isolati in cella.
Tra le varie iniziative dello sport intanto, come quella delle magliette della Ss Lazio, in rete circola un fake col montaggio della scritta Charlie sulle maglie del Psg, società che in realtà non aveva giocato la gara di Ligue 1 con tale omaggio sulla maglia.

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