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domenica 11 dicembre 2016

Istanbul, esplosioni allo stadio del Besiktas.
Sangue dopo il match contro il Bursaspor

38 morti a Instanbul per due esplosioni durante il match casalingo del Besiktas alla Vodafone Arena, nuovissimo stadio di proprietà del club turco, si sono verificate due fortissime esplosioni che hanno scosso ed insanguinato la capitale turca nella serata di ieri.


Inizialmente l'esplosione sembrava legata alla partita, a quegli scontri tra ultras a cui il calcio turco sembra ormai essersi abituato. In Turchia è cosa risaputa il brutto rapporto tra i Teskas, gruppo Ultras del Bursaspor, ed i çarsi, gruppo Ultras del Besiktas; ma stavolta non centrano gli Ultras, stavolta è successo qualcosa di più profondo, qualcosa di più pericoloso. A fine partita,quando ormai tutti i tifosi si erano allontanati dallo stadio un'autobomba è stata esplosa contro la polizia. L'esplosione,come riporta il Ministro dell'Interno turco Suleyman Soylu, è stata azionata da un kamikaze proprio mentre era di passaggio una camionetta della polizia turca che stava lasciando lo stadio. Dalla potente esplosione sono rimaste uccise 38 persone, 31 poliziotti e 7 civili, mentre i feriti sembrano essere addirittura 166. Mentre la zona dell'esplosione è stata circondata nelle vicinanze ha preso azione un'altro kamikaze causando un'ulteriore esplosione.

mercoledì 18 novembre 2015

Terrore: Anche Belgio-Spagna annullata.
Spuntano nuovi video e minacce dell'ISIS

Abdeslam Salah è il ricercato numero 1 tra gli attentatori della notte del 13 Novembre e pare sia il Belgio la dimora dove attualmente si nasconde. La sfida tra la nazionale locale e la Spagna è stata intanto annullata in mattinata per precauzione trovando d'accordo Del Bosque.
Arrestati nel frattempo altri 2 terroristi a Bruxelles: si tratta di Mohamed Amri, 27 anni, e Hamza Attou, 21, incensurato, i quali si sommano ai 7 precedenti catturati.
La lotta psicologica continua tra gli eserciti e l'ISIS con i bombardamenti su Raqqa (Siria) e le minacce dell'organizzazione che promette stragi su Washington e la presa di potere a Roma.
In queste ore è spuntato un video che mostrerebbe A. Salah in un sopralluogo prima delle stragi in Francia.

Hannover sotto scacco: paura ma niente bombe

La vigilanza della Polizei nell'HDI-Arena.
Tutto si è fermato a Hannover nel timore d'un attacco terroristico.
L'HDI Arena che doveva ospitare Germania-Olanda è stata evacuata dopo 15' dall'apertura dei tornelli con l'annuncio "Cari amici del cacio, la partita è stata cancellata. Tornate a casa normalmente!"
Si sospettava fortemente di una bomba e si era scritto (fonte Bild.de) di un arresto ma il Ministro degli Interni tedesco, Hornst Pistorius, ha fatto chiarezza sui fatti: "L'evacuazione dello stadio è andata bene, gli spettatori si sono comportati benissimo. Per ora nessun arresto. L'esplosivo? Per ora non è confermato. La decisione di annullare il match è amara, ma in caso di dubbio la protezione deve avere la precedenza".
In città evacuata anche la TUI-Arena, palazzetto del ghiaccio locale, dopo alcuni accertamenti, e bloccato un Intercity per timore su un oggetto sospetto.

martedì 17 novembre 2015

Paura bomba a Hannover. Sospetta ambulanza.
Posticipata l'amichevole Germania-Olanda

Paura a Hannover dove la sfida amichevole tra Germania ed Olanda viene rinviata per un ambulanza sospetta trovata all'esterno dell'HDI Arena, secondo la polizia locale imbottita di esplosivo.
La psicosi che tormenta l'Europa dopo i fatti dello scorso 13 Novembre verrà sicuramente aumentata da questo episodio per il quale è stato prontamente fatto evacuare l'impianto dove era presente anche la cancelliera Angela Merkel. Nel frattempo le forze dell'ordine con annuncio in olandese ed in lingua tedesca hanno comunicato su Facebook il rinvio ed invitato gli spettatori a lasciare senza allarmismi eccessivi lo stadio. Fermato intanto un sospetto.
In questi minuti parla Thomas de Maiziere, ministro degli interni teutonico.

sabato 14 novembre 2015

Parigi sotto scacco! Almeno 158 morti.
Il popolo si ribella con cortei nelle strade

Ancora Parigi ma senza alibi, senza vignette. Sicuramente senza umanità.
Il certificato medico del cancro della razza umana arriva dall'XI arrondissement di Parigi che si sporca di sangue a causa di numerosi attentati nel cuore della città. Almeno sette i luoghi degli attacchi.
Il più eclatante avviene nel teatro Bataclan dove si teneva questa sera un concerto rock in una struttura che può ospitare oltre 1000 persone. Lì gli attentatori sono entrati dalla parte vicina al palcoscenico con il volto scoperto e senza parlare dopo un breve sguardo verso la folla hanno iniziato a far esplodere colpi di kalashnikov sugli spettatori. Doveva esser uno spettacolo, è stato un bagno di sangue che ha provocato 112 morti, mentre si attendono di sapere le condizioni dei gravi feriti presenti nella sala.
La carneficina si è consumata in 15 minuti. Nel terrore i sopravvissuti, protetti solo dallo schienale del seggiolino antistante, hanno pregato ed invocato persino via Twitter o Facebook ("Ci stanno uccidendo ad uno ad uno!" il drammatico post d'un giornalista) nei casi di suprema lucidità un intervento delle forze di sicurezza.
L'esercito e la polizia si sono mobilitate subito nel terrore di ulteriori vittime ed inizialmente 30 ostaggi sono stati rilasciati, ma la Gendarmerie è riuscita soltanto dopo un'ora a fare la propria incursione nel locale liberando i restanti prigionieri ed uccidendo due estremisti.

martedì 20 gennaio 2015

Niente polvere da sparo sulle mani di Nisman. Tutti pro Nisman. Kirchner: "Dossier ad arte".

Yo soy Nisman è il motto che abbraccia un intero paese in Argentina così come da una settimana Charlie abbraccia tutti gli amanti della democrazia e della libertà delle idee nel mondo.
La vicenda del procuratore che indagava sulla Kirchner trovato morto domenica mattina dalla madre in un grattacielo di Puerto Madero, a Buenos Aires, sta turbando l'opinione pubblica in Sud America al punto che molti cittadini di Buenos Aires sono scesi in piazza a favore dell'ex pm al grido "Io sono Nisman" appendendo persino un cartello davanti al cancello della Casa Rosada, il palazzo dei poteri forti d'Argentina.
Per il momento inoltre le analisi condotte da Viviana Fein non rilevano tracce di polvere da sparo anche se la stessa specifica che potrebbe trattarsi di un problema tecnico: "Molte volte lo scanning elettronico non da un risultato positivo".

Vanessa e Greta tradite dall'Esercito siriano.
L'Austria non pagherà per le sue "rapite".

Il filoterrorismo è la nuova ombra che cade sul sequestro di Greta e Vanessa, partite per la Siria grazie ad uno speciale contatto con un pizzaiolo siriano abitante nel bolognese, tale Yasser Mohammed Tayeb, 47enne di Aleppo, alle quali le due si erano rivolte per poter avviare la propria missione.
Molte fonti dell'informazione sostengono che le due fossero partite per aiutare l'Esercito Siriano, associazione fondata nel 2011 per combattere contro le Forze armate ed il governo di al-Asad, piuttosto che per aiutare i bambini. Questa organizzazione benché opposta all'Isis comprende cellule filoterroriste delle quali sarebbero poi rimaste vittime le ragazze, probabilmente tradite da una delle persone cui si erano rivolte.
Prima della partenza Tayeb aveva fatto scrivere una lettera di raccomandazione dal Presidente dell'Associazione Italia-Siria, Nabil Almreden, chirurgo originario di Damasco, ma tale lettera non sarebbe mai stata consegnata.

lunedì 19 gennaio 2015

Accusava la Kirchner di corruzione: pm morto.
Trovato morto Alberto Nisman a Buenos Aires.

Giallo sulla Casa Rosada sotto indagine per filoterrorismo ed ora gettata ancor più nell'ombra dalla morte del procuratore che stava indagando sul ruolo giocato da Maria Kirchner nella liberazione di alcuni agenti segreti iraniani ed alcuni militanti degli Hezbollah libanese coinvolti nell'attentato alla mutua ebraica (Aimia) di Buenos Aires nel quale persero la vita 85 persone.
Il pm Alberto Nisman, 51enne, nominato proprio dal marito della Kirchner, Néstor, nel 2004, è stato trovato morto al 13° piano di un grattacielo di Puerto Madeiro, uno dei barrios di Buenos Aires, con una calibro 22 al suo fianco alle ore 4,00 italiane. A fare la scoperta la madre, allarmata dalla sua irreperibilità.
Secondo le indagini Nisman sarebbe morto ieri mattina alle ore 11,00.

Il corpo del Pm trasportato in ambulanza.
"Posso uscirne morto" aveva affermato egli stesso in merito alle indagini condotte contro la Presidentessa e contro il ministro degli Esteri Hector Timerman e sosteneva di avere delle registrazioni da far ascoltare in Tribunale per un audizione che si sarebbe tenuta oggi stesso a Buenos Aires.
Egli voleva che l'appuntamento si tenesse a porte chiuse mentre la Kirchner aveva chiesto persino la partecipazione televisiva.
Nisman aveva già congelato 23 milioni di dollari alla parte di governo ritenuta corrotta e si era scagliato anche contro Carlos Menem, presidente nel decennio dal 1989 al '99 per aver ricevuto fondi su un conto svizzero prima e dopo della strage ai fini dell'occultamento dei fatti.
Nel 2006 i giudici argentini avevano chiesto l'estradizione di 5 iraniani, incluso l'ex presidente Akbar Hashemi Rafsanjani, gli ex ministri della Difesa, Ahmad Vahidi e Mohsen Rabbani, l'ex addetto culturale all'ambasciata iraniana a Buenos Aires, e dei libanesi nella convinzione che a compiere i fatti fossero stati uomini delle milizie sciite libanesi Hezbollah su ordine di Teheran.
Nel giallo sudamericano resta peraltro un paragrafo che riguarda di lontano l'Italia, dalla quale un brasiliano, tale Wilson Roberto Dos Santos, di 43 anni, avrebbe avvertito le sedi milanesi del consolato argentino ben cinque giorni prima del compimento della strage.

sabato 17 gennaio 2015

Arrestati sul Frejus due jihadisti verso l'Italia.
La Le Pen da Parigi invoca la pena di morte.

In rotta per l'Italia i due belgi arrestati in Francia su segnalazione belga nei pressi del valico del Frejus secondo quanto rivelato da fonti della polizia parigina.
Ben 27 arresti in questi giorni tra il territorio transalpino, la Germania ed il Belgio.
Tutta l'Europa è paralizzata dalla paura ed in Italia l'intelligence presume l'insidiamento di 100 jihadisti residenti soprattutto nel centro-nord (Lombardia, Emilia, Liguria, Veneto e Lazio) tutti di età compresa tra i 20 ed i 35 anni ed attivissimi nel web.
In Francia 20,000 siti d'informazione sarebbero stati hackerati. Nel frattempo tra i 12 fermi fatti a Parigi sarebbe stato preso l'uomo che avrebbe fornito l'auto dalla quale sparava Coulibaly a Montrouge.
In Inghilterra è stata fermata una giovanissima ragazza 18enne per sospetto filoterrorismo, episodio già verificatosi ad Ottobre con una ragazza di 21 anni. In Spagna arrestato un 29enne dopo aver twittato a favore dalla strage di Charlie Hedbo. In Olanda chiusa una scuola ebraica di Amsterdam per precauzione.
E' stufa Marine Le Pen che vuol mandare al diavolo i patti di Schengen.
"Personalmente, come avvocato, penso che la pena di morte sia uno strumento necessario nell'arsenale giuridico di un Paese" ha affermato la leader francese al Front National.

Lega indignata sul presunto riscatto di 12mln.
Greta e Vanessa mai minacciate di morte.

Mai minacciate direttamente di morte le due italiane rapite in Siria secondo quanto dichiarato dalle stesse al loro rientro in Italia avvenuto alle ore 4,00 della scorsa nottata a Ciampino.
Vanessa Marzullo, 21enne di Brembate (Bg), e la varesotta di Gavirate Greta Ramelli (20 anni) sono state subito sottoposte a controlli medici e poi hanno parlato con i pm dove hanno detto di non aver mai ricevuto intimidazioni da Al Nusra, il ramo siriano di Al Qaeda cui erano state cedute dopo il rapimento dello scorso 31 Luglio.
Ad organizzare il viaggio era stata Vanessa, fresca di laurea in mediazione linguistica per portare nel paese medicine ed insegnare tecniche di primo soccorso nell'ambito d'un progetto chiamato Horryaty in scienze infermieristiche. Greta, laureta in scienze infermieristiche, con esperienze di cooperazioni in Zambia ed a Calcutta si era unita a lei come volontaria dell'Organizzazione internazionale di Soccorso.

giovedì 15 gennaio 2015

Libere Greta e Vanessa, italiane rapite in Siria.

Attesa a Ciampino per il ritorno delle italiane Chiara e Vanessa trattenute in Siria dai ribelli dallo scorso 31 Luglio. A dare la notizia un tweet arrivato da Palazzo Chigi.
All'aeroporto le due attiviste verranno accolte dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e successivamente ascoltate dai magistrati per indagare sulla loro detenzione per presunti fini terroristici.

Blitz poliziesco a Bruxelles: morti due jihadisti.
Nell'operazione antiterrorismo anche un ferito.

Foto scattata da un testimone.
Da Parigi a Bruxelles l'allarme è lo stesso.
E' freschissima la notizia dell'irruzione da parte della gendarmerie belga nel rifugio di un presunto gruppo estremista reduce dalla Siria al civico 16 di rue de la Colline in una ex-panetteria di Viviers.
L'emittente televisiva Rtbf che ha diffuso la notizia ha parlato dell'uccisione di tre militanti e del ferimento del terzo.
In questi minuti è prevista una conferenza stampa per spiegare gli esiti ed i dettagli dell'operazione mentre dal web pervengono le prime immagini.

Il comico Dieudonne: Io mi sento Coulibaly.
Scarcerato ma accusato di apologia terrorista.

Je suis Coulibaly è stata soltanto l'ultima uscita di Dieudonné M'bala M'bala, comico francese più volte accusato di antisemitismo per le performances nei suoi show.
Il comico, arrestato per questa dichiarazione l'11 Gennaio, è stato prontamente rilasciato ma su di lui pende l'accusa di apologia di terrorismo.
Il comico aveva definito un istante magico, paragonabile al big-bang, la marcia su Parigi del giorno successivo all'attentato, ma aveva aggiunto al suo post su Facebook "stasera mi sento Charlie Coulibaly".
Il comico è già piuttosto malvoluto dalla critica francese che gli rimprovera ancora l'invenzione di un gesto conosciuto come quenelle, col quale egli indica la lunghezza del membro per richiamare il gesto dell'ombrello, gesto che però è stato presto adottato da associazioni antisemite e che più volte il Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia ha chiesto di abolire.

mercoledì 14 gennaio 2015

Al Qaeda rivendica l'attentato a Charlie.
L'Iran avverte sull'ISIS. In affanno le indagini.

Estremamente stupido secondo Al Qaeda l'atto di pubblicare sulla prima pagina di "Charlie Hedbo" la vignetta nella quale un Maometto in lacrime afferma che "Tutto è perdonato" dopo l'attentato alla sede del giornale vignettistico.
Così si è espressa dallo Yemen l'organizzazione terroristica in un video che rivendica l'attentato a Parigi tramite le parole di Nasser Bel Ali al-Ansi il quale definisce la Francia, colpevole di aver assecondato la battaglia USA, il paese di Satana.
Il leader paramilitire definisce come una fortuita circostanza il successivo agguato nel supermarket Kosher di Vincennes.
L'ISIS si è unito alla dichiarazione di al-Ansi definendo offensiva e provocatoria la nuova copertina francese: Marzieh Afkham senza giri di parole ha sottolineato che "urta i sentimenti dei musulmani in tutto il mondo e potrebbe alimentare la fiamma del circolo vizioso dell’estremismo".

lunedì 12 gennaio 2015

A Parigi sotto protezione 717 scuole ebraiche.
La moglie di Coulibaly sarebbe in Siria.

L'amore per la libertà di espressione ha trionfato ieri pomeriggio a Parigi dove si è svolta una mastodontica marcia contro l'attentato alla sede dei vignettisti di Charlie Hedbo, manifestazione cui hanno partecipato moltissime delegazioni mondiali.
Hollande colto l'occasione per spiegare che il governo francese si sta muovendo con misure di protezione verso 717 scuole ebraiche e ha sottolineato di essere orgoglioso di essere un francese per la grande reazione mostrata dal suo popolo.
L'allerta resta però alta non solo a Parigi, dove ai 12 morti dell'attentato si sono aggiunti altre 4 morti causate dall'irruzione del 33enne Amedy Coulibaly in un negozio ebraico con la moglie, dove è stato poi ucciso.
Anche in Germania c'è spavento per la molotov lanciata contro l'Hamburger Morgenpost (che ripubblicava le vignette francesi) nella mattinata di ieri. Trema anche "Le soir" in Belgio che aveva subito un'intimidazione simile nel 2011.
Intanto Charlie Hebdo ha ripreso comunque la sua attività.

giovedì 8 gennaio 2015

La Francia risponde alla strage terroristica.
Matite al cielo in onore della Charlie Hedbo.

Un duro colpo alla satira sui fatti del mondo l'attentato che oggi ha sconvolto la Francia: tre killer siriani si sono fiondati nella sede del giornale satirico Charlie Hebdo aprendo il fuoco contro i dipendenti causando 12 morti, tra i quali otto giornalisti, due agenti, un ospite ed il portinaio. Altre cinque persone hanno riportato gravi ferite.
Gli attentatori che parlano perfettamente il francese hanno iniziato la sparatoria al grido di "Allah è grande!" un quarto d'ora dopo della pubblicazione da parte della rivista di una vignetta sul capo dello Stato Islamico Abu Bakr Al-Baghdadi nella quale il leader fa gli auguri ad un personaggio che risponde enigmaticamente "Pensa alla salute!".
Questa vignetta evoca il recente presunto ferimento del Califfo nell'attacco subito dalle forze irachene dello scorso 14 Novembre.

"Je suis Charlie". La laconica difesa della
propria identità sul sito satirico francese.
A suonare la carica la gente parigina che stasera è scesa in piazza con le matite levate al cielo, in segno di rivolta contro lo schiaffo sferrato dall'agguato alla satira delle pubblicazioni degli esperti vignettisti della Hebdo. Sul home del sito sette lingue recitano "Je suis Charlie", "Io sono Charlie", di cui la prima è araba rispondendo così ad Al Qaeda.
I due killer sono stati individuati a Reims nella serata: si tratta di due fratelli del movimento jihadista, Said (32 anni) e Cherif Kouachi, ai quali la polizia è riuscita a risalire grazie alla carta d'identità rimasta nella Citröen C3 con la quale gli attentatori si sono recati alla sede.
Corinne Rey ha spiegato che i terroristi avrebbero dichiarato la loro appartenenza all'organizzazione capeggiata un tempo da Bin Laden. La sopravvissuta denuncia che sarebbe stata necessaria una maggiore protezione per i vignettisti da tempo sotto la minaccia delle cellule terroristiche.
Le vittime sono state cercate una per una, con un particolare rancore verso Charb, autore dell'ultima vignetta pubblicata poco prima della tragedia.

mercoledì 10 luglio 2013

Egitto sull'orlo d'una guerra civile: Fratelli musulmani rifiutano governo.

Mohamed Badie, capo Fratelli
Musulmani verso guerra civile.
Nessun patto con i golpisti per i Fratelli Musulmani. Con questa posizione l'organizzazione pro-Morsi ha fatto capire che i disordini nel paese continueranno dopo la destituzione del Premier.
Il nuovo leader ad interim, Hazem el Beblawi consulterà in queste ore Mohamed el Baradei e Ziad Bahaa-Eldin per la formazione della nuova maggioranza.
Mansur, presidente ad interim del paese, ha annunciato che le elezioni si terranno nel giro di sei mesi mentre i Fratelli Musulmani tuonano: "Sarà il giorno del milione di martiri". I primi nel Sinai, dove due uomini sono stati uccisi (e sei feriti) in un checkpoint delle forze di sicurezza.

martedì 9 luglio 2013

Pakistan poteva arrestare Osama: eccesso di velocità nel 2002.

Rivelazione da Al Jazeera che ha svelato al mondo che il terrorista più cercato del pianeta poteva esser fermato assai prima. Le novità emergono da un dossier di 336 pagine, elaborato dalla Comissione Abbottabad, istituita dopo il raid aereo nel quale Osama Bin Laden venne ucciso nella notte del 02 Maggio 2011 con quattro dei suoi collaboratori senza il consenso chiesto dagli Usa per l'attacco.
La rivelazione sarebbe stata fatta al giornale pakistano The Express Tribune da Maryam, moglie del collaboratore Ibrahim A-Kuwaiti, morto nell'agguato costato la vita costato la vita al numero 1 di Al Qaeda e a parte della sua famiglia.