Giallo sulla Casa Rosada sotto indagine per filoterrorismo ed ora gettata ancor più nell'ombra dalla morte del procuratore che stava indagando sul ruolo giocato da Maria Kirchner nella liberazione di alcuni agenti segreti iraniani ed alcuni militanti degli Hezbollah libanese coinvolti nell'attentato alla mutua ebraica (Aimia) di Buenos Aires nel quale persero la vita 85 persone.
Il pm Alberto Nisman, 51enne, nominato proprio dal marito della Kirchner, Néstor, nel 2004, è stato trovato morto al 13° piano di un grattacielo di Puerto Madeiro, uno dei
barrios di Buenos Aires, con una calibro 22 al suo fianco alle ore 4,00 italiane. A fare la scoperta la madre, allarmata dalla sua irreperibilità.
Secondo le indagini Nisman sarebbe morto ieri mattina alle ore 11,00.
 |
Il corpo del Pm trasportato in ambulanza. |
"Posso uscirne morto" aveva affermato egli stesso in merito alle indagini condotte contro la Presidentessa e contro il ministro degli Esteri Hector Timerman e sosteneva di avere delle registrazioni da far ascoltare in Tribunale per un audizione che si sarebbe tenuta oggi stesso a Buenos Aires.
Egli voleva che l'appuntamento si tenesse a porte chiuse mentre la Kirchner aveva chiesto persino la partecipazione televisiva.
Nisman aveva già congelato 23 milioni di dollari alla parte di governo ritenuta corrotta e si era scagliato anche contro Carlos Menem, presidente nel decennio dal 1989 al '99 per aver ricevuto fondi su un conto svizzero prima e dopo della strage ai fini dell'occultamento dei fatti.
Nel 2006 i giudici argentini avevano chiesto l'estradizione di 5 iraniani, incluso l'ex presidente Akbar Hashemi Rafsanjani, gli ex ministri della Difesa, Ahmad Vahidi e Mohsen Rabbani, l'ex addetto culturale all'ambasciata iraniana a Buenos Aires, e dei libanesi nella convinzione che a compiere i fatti fossero stati uomini delle milizie sciite libanesi Hezbollah su ordine di Teheran.
Nel giallo sudamericano resta peraltro un paragrafo che riguarda di lontano l'Italia, dalla quale un brasiliano, tale Wilson Roberto Dos Santos, di 43 anni, avrebbe avvertito le sedi milanesi del consolato argentino ben cinque giorni prima del compimento della strage.