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giovedì 8 gennaio 2015

La Francia risponde alla strage terroristica.
Matite al cielo in onore della Charlie Hedbo.

Un duro colpo alla satira sui fatti del mondo l'attentato che oggi ha sconvolto la Francia: tre killer siriani si sono fiondati nella sede del giornale satirico Charlie Hebdo aprendo il fuoco contro i dipendenti causando 12 morti, tra i quali otto giornalisti, due agenti, un ospite ed il portinaio. Altre cinque persone hanno riportato gravi ferite.
Gli attentatori che parlano perfettamente il francese hanno iniziato la sparatoria al grido di "Allah è grande!" un quarto d'ora dopo della pubblicazione da parte della rivista di una vignetta sul capo dello Stato Islamico Abu Bakr Al-Baghdadi nella quale il leader fa gli auguri ad un personaggio che risponde enigmaticamente "Pensa alla salute!".
Questa vignetta evoca il recente presunto ferimento del Califfo nell'attacco subito dalle forze irachene dello scorso 14 Novembre.

"Je suis Charlie". La laconica difesa della
propria identità sul sito satirico francese.
A suonare la carica la gente parigina che stasera è scesa in piazza con le matite levate al cielo, in segno di rivolta contro lo schiaffo sferrato dall'agguato alla satira delle pubblicazioni degli esperti vignettisti della Hebdo. Sul home del sito sette lingue recitano "Je suis Charlie", "Io sono Charlie", di cui la prima è araba rispondendo così ad Al Qaeda.
I due killer sono stati individuati a Reims nella serata: si tratta di due fratelli del movimento jihadista, Said (32 anni) e Cherif Kouachi, ai quali la polizia è riuscita a risalire grazie alla carta d'identità rimasta nella Citröen C3 con la quale gli attentatori si sono recati alla sede.
Corinne Rey ha spiegato che i terroristi avrebbero dichiarato la loro appartenenza all'organizzazione capeggiata un tempo da Bin Laden. La sopravvissuta denuncia che sarebbe stata necessaria una maggiore protezione per i vignettisti da tempo sotto la minaccia delle cellule terroristiche.
Le vittime sono state cercate una per una, con un particolare rancore verso Charb, autore dell'ultima vignetta pubblicata poco prima della tragedia.

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