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mercoledì 16 settembre 2015

Juve d'oro: 2-1 all'Ethiad. Morata da urlo!
In Champions la Juve mostra gli attributi.

Non solo moduli o tattiche decidono le partite. Che la formazione con cui scende in campo sia un 3-5-2 o un 4-3-3, la Juventus non può prescindere dalla voglia di vincere e dall'orgoglio, punto all'Ethiad dopo un primo tempo modesto da un episodio sfortunato a sfavore.
La partita della Signora contro il Manchestery City nella notte dell'esordio europeo inizia lì, al minuto 52', quando Vincent Kompany sotterra Chiellini nello stacco di testa e costringe il centrale livornese a deviare la sfera verso la propria porta.
La rete inspiegabilmente convalidata dopo un primo tempo che aveva visto subito ottime premesse per gli uomini di Manu Pellegrini fermati dai piedi di Buffon dopo appena 120'' con Sterling.
L'ex reds va vicinissimo al gol che la Juve troverebbe pure con Pogba ma con Morata in offside.
Buffon diventa la bestia nera di Sterling confermandosi in forma strepitosa con una parata strepitosa due minuti dopo il gol incassato sull'ala rivale prima di murare anche Silva.

La gemma di Morata all'80' all'Ethiad.
L'ora della riscossa scatta con Morata che lavora per la conclusione da distanza ravvicinata di Sturaro su cui Hart respinge in tuffo, ma l'apporto decisivo per cambiar la storia del match viene dai due giocatori finora più sottotono in quest'avvio di stagione: Pogba e Mandzukic.
Il primo pennella un pallone al limite dell'area di rigore, il secondo lo deposita in spaccata sul palo lontano. Al 70' è nuova parità a Manchester e tutto -o quasi- può accadere.
Lo stridore tra la voglia della Juve e la sciaguratezza dei casalinghi si manifesta così pienamente all'80': Kolarov da le spalle al pallone che gli rimbalza addosso, Mangala si fa anticipare da Morata che si gira col mancino e manda in visibilio il tifo bianconero con una girata da urlo sul palo lontano.
La Juve sbanca così l'Ethiad per 2-1 con Buffon a blindare i 3 punti su un tiro da lontano di Touré.
La stagione bianconera inizia da qui: dall'orgoglio prima che dai moduli.

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