Il calcio è poesia dove ogni parola è un movimento. Ma come tutti gli scritti, la poesia necessita di scrittori, di pensatori e la Fiorentina ne è piena. Solamente in questo modo si può spiegare il volo con Mister Paulo Sousa al comando, perché la Fiorentina vince e convince, abbandona l'Inter e si stabilizza a quote vietate ai deboli di cuore: prima piazza con 18 punti (6 vittorie ed una sconfitta in 7 match disputati) e due lunghezze di margine sulla seconda forza della Serie A TIM.
Si sa che la discesa è di gran lunga meno impegnativa della salita e pronti-via i viola si trovano subito sui piedi di Josip Ilicic il penalty buono per il vantaggio ed un uomo in più, vista l'espulsione del difensore atalantino Paletta. Lo sloveno ringrazia e realizza.
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Solo applausi per Mr. Paulo Sousa al Franchi. |
L'incubo bergamasco inizia proprio da qui con il soliloquio fiorentino che porta al raddoppio di uno dei suoi massimi pensatori, Iglesias Borja Valero (assistito a dovere dal baby gioiello Bernardeschi).
L'uomo più atteso invece, Nikola Kalinic, buca l'appuntamento con il gol, che tarda ad arrivare. Ci pensa allora Juan Verdù a chiudere i conti e far scorrere i titoli di coda. Tre a zero e gli uomini di Edy Reja tornano a casa a mani vuote. La Fiorentina continua a volare, la pausa avrà un sapore dolcissimo.
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