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domenica 4 ottobre 2015

La Fiorentina sulla pista di decollo con la Dea.
3-0 viola al Franchi. Semaforo rosso per Reja.

Il calcio è poesia dove ogni parola è un movimento. Ma come tutti gli scritti, la poesia necessita di scrittori, di pensatori e la Fiorentina ne è piena. Solamente in questo modo si può spiegare il volo con Mister Paulo Sousa al comando, perché la Fiorentina vince e convince, abbandona l'Inter e si stabilizza a quote vietate ai deboli di cuore: prima piazza con 18 punti (6 vittorie ed una sconfitta in 7 match disputati) e due lunghezze di margine sulla seconda forza della Serie A TIM.
Si sa che la discesa è di gran lunga meno impegnativa della salita e pronti-via i viola si trovano subito sui piedi di Josip Ilicic il penalty buono per il vantaggio ed un uomo in più, vista l'espulsione del difensore atalantino Paletta. Lo sloveno ringrazia e realizza.

Solo applausi per Mr. Paulo Sousa al Franchi.
L'incubo bergamasco inizia proprio da qui con il soliloquio fiorentino che porta al raddoppio di uno dei suoi massimi pensatori, Iglesias Borja Valero (assistito a dovere dal baby gioiello Bernardeschi).
L'uomo più atteso invece, Nikola Kalinic, buca l'appuntamento con il gol, che tarda ad arrivare. Ci pensa allora Juan Verdù a chiudere i conti e far scorrere i titoli di coda. Tre a zero e gli uomini di Edy Reja tornano a casa a mani vuote. La Fiorentina continua a volare, la pausa avrà un sapore dolcissimo.

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