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sabato 28 novembre 2015

Il valore del futebol in Brasile

In principio l'Inghilterra lo ha inventato, il Brasile lo ha reso lo sport più bello al mondo. Con questa semplice frase si può riassumere l'intera storia del calcio.
In Brasile il futebol non è soltanto uno sport, è uno stile di vita, un marchio che identifica un intero popolo e il merito di tutto ciò è proprio dell'Inghilterra. Intorno al 1890 fu infatti un giovane studente, Charles Miller, di ritorno dall'Inghilterra  a portarlo in Brasile. Souvenirs del viaggio? Un paio di palloni e il regolamento di questo nuovo, bellissimo gioco. Ma fin dall'inizio si capì che, a lungo andare, l'allievo avrebbe superato il maestro: nel 1914, allo Stadio des Laranjereiras di  Rio de Janeiro, con una vittoria fa il debutto la squadra brasiliana di calcio. Gli avversari? Proprio una squadra inglese: l'Exter City.

O  Rey e l'essenza della sua vita
Maracanazo Dopo le prime apparizioni non proprio eclatanti, il Brasile decide di ospitare i mondiali del 1950, i primi dopo la strage della Seconda guerra mondiale. Questa edizione ebbe la particolarità di non prevedere una finale unica per l'assegnazione del titolo, ma un girone composto da quattro squadre. Tuttavia sarà Brasile-Uruguay la partita ad essere considerata da tutti la 'finale'. Erano le 15:00 del 16 Luglio 1950, l'intera nazione era accorsa al Maracana, teatro dell'evento, ma quella che doveva essere una festa nazionale si trasformò in una grande disfatta: al Brasile serviva un pareggio per laurearsi campione del mondo, ma a loro questo non sembrava bastare, loro volevano la vittoria. L'offensivo 2-3-4-1, schierato dal tecnico Costa, riesce a bucare la difesa avversaria soltanto a inizio ripresa, con un preciso tiro del centrocampista Friaça. L'Uruguay però non demorde e con il solito gioco ordinato trova il pareggio al 66' con la rete di Schiaffino. Il resto? Il resto è storia: al 79' Ghiggia, servito da Perez, con una splendida azione personale salta l'intera difesa avversaria e deposita il pallone alle spalle di Barbosa, zittendo l'intero Maracana. Contro ogni pronostico, è stata la Celeste ad avere la meglio.

Da Pelè 'I campioni non si vedono dalle cadute, ma dalla forza che hanno nel rialzarsi' ed il Brasile riuscì ben presto a rialzarsi.
A distanza di appena otto anni dal Maracanazo vincerà la sua prima Coppa del mondo: 5-2 in finale contro i padroni di casa della Svezia; un gol, stupendo, lo realizza un ragazzo appena diciassettenne, il cui nome è Pelè. I verdeoro si ripeteranno nel 1962 in Cile, ma il mondiale che tutti ricordano è Messico 1970. Ci batterono ,in finale, con un risultato che non lasciava scampo ad alibi: 4-1. C'era poco da fare: di fronte avevamo, come viene da molti considerata, la nazionale più forte di tutti i tempi.

Ronaldo fa pianger due volte Kahn nel '98.
...a Ronaldo. Sembrava impossibile riuscire a fermarli, ma dalla finale di Città del Messico dovranno passare ben 24 anni per rivederli sul tetto del mondo. A Usa 94 il CT Parreira presenta un Brasile letteralmente rivoluzionato: Taffarel in porta, Aldair in difesa e la coppia Romario-Bebeto in avanti. Ancora una volta, sarà l'Italia ad arrendersi nella torrida finale di Pasadena, col celebre errore dal dischetto di Roberto Baggio. Il loro quinto, al momento ultimo, mondiale, i verde oro lo vinceranno nel 2002 in Corea e Giappone. Autentico mattatore di quell'edizione sarà il Fenomeno Ronaldo, con una sua doppietta il Brasile stende in finale la Germania divenendo pentacampeoes .

Il 7-1 della Germania un eclatante disfatta.
Ed oggi? Nel 2014 hanno nuovamente ospitato il mondiale, ma la sconfitta per 7-1 patita, in semifinale, contro la Germania rappresenta, forse, il punto più basso nella storia del calcio brasiliano. In questi ultimi anni è mancata la creatività, la classe (eccezion fatta per Neymar) che da sempre ha contraddistinto il reparto avanzato del Brasile. Il CT Dunga negli ultimi impegni è stato, addirittura, costretto a convocare Ricardo Oliveira, ex meteora del Milan. Ma forse per i brasiliani non è così importante vincere. O Rey disse: 'Anche laddove non c'è il calcio vero e proprio, i brasiliani troveranno sempre il modo di farlo', perché, almeno, in Brasile il Calcio è ancora e soprattutto divertimento.

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