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martedì 23 febbraio 2016

Un'ora di buio allo Stadium poi scossa Morata.
Rimonta Juve da 0-2 sul Bayern in Champions

Un'ora d'inferno biancorosso non può incredibilmente bastare ad estromettere la Juventus dalla UEFA Champions League.
La sfida dell'arduo ottavo di andata contro il Bayern diventa mission impossible per la Juventus che gioca per un'ora con un atteggiamento di soggezione mentale e sotto lo schiaffo degli episodi della terna di Atkinson che diventa protagonista negli episodi che affossano la corazzata di Allegri.
Il primo frame della sfida sorride a Mandzukic in ritardo di pochissimo sulla scivolata dopo 4' di gioco ma il Bayern ci mette poco a farsi rispettare e, dopo un tentativo di Vidal da fuori, Müller grazia i bianconeri con Buffon steso in terra mancando il tiro a porta vuota. La Juve soffre e sbraita al 22' quando una giocata di Pogba è fermata di mano da Vidal. Rigore? Può starci. Tuttavia l'arbitraggio allo Stadium è fattore condizionante. Nel frattempo Pogba si vede solo per l'ennesima trovata di hairstyle dal canto del suo totale black-out con continui palloni regalati al già ipersicuro centrocampo ospite. Barzagli eccelle invece nelle retrovie. Al 43' i tedeschi inesorabili passano con la zampata di Müller, che si fa perdonare su un traversone di Robben corretto da Barzagli. Robben toglie del tutto la linfa allo Stadium quando al 55' infila col solito mancino a rientrare Buffon in una paradossale situazione di contropiede clamorosamente favorita da una punizione non assegnata ai torinesi a metà campo.


La Juve si arrabbia, ma si sfoga bene.
L'incognita qualitativa dei bavaresi resta Kimmich che al 63' sfigura infatti nella parata di campioni del prato torinese regalando a Mandzukic la palla per aprir la strada in favore di Dybala per il primo gol dell'argentino nella massima competizione europea. Inizia un'altra gara e Mandzukic è mastodontico nel far a sportellate coi rivali tanto è vero che qualche istante dopo con una sua azione sulla sinistra procura a Cuadrado il 2-2 bruciato sui guantoni di Neuer a porta aperta.
I bianconeri ora però sono una squadra che se la gioca con Hernanes positivo dopo la noia muscolare di Marchisio a fine tempo e con un Morata assai dinamico in luogo di Dybala. Lo spagnolo entra e procura a Sturaro la palla del sogno rimonta con un cross dalla mancina sulla quale il numero 27 si fionda bucando la porta: è il segnale che la Juve non è disposta a farsi mancar di rispetto come Mandzukic fa capire a Lewandowski in un rude duello faccia a faccia.
Era tutto perduto in un'ora di partita a senso unico; la Juve degli ultimi 20' all'Allianz Arena povrà persino fare l'impresa.

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