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sabato 22 giugno 2013

Il Brasile insegue un'altra Coppa. Popolo chiede fondi per il progresso.

Ordem et progreso sono le due parole chiave cui la bandiera del Brasile da l'incarico di riassumere il motto di una nazione colma invece di rabbia ora e di enormi contraddizioni interne che provocano disperazione e violenza da parte della povertà più dimenticata del paese.
La grande maratona calcistica organizzata dalla Fifa nella terra carioca costerà al governo di Dilma Rousseff ben mille milioni di dollari tra l'ampiamento e la ricostruzione di nuovi impianti sportivi, campagne pubblicitarie, strutture e servizi logistici: tutto investimenti che mancheranno all'istruzione ed agli ospedali.

Rousseff succedette a Lula in Brasile.
Minaccia la sospensione della Confederation Cup la Presidentessa  Dilma Rousseff, la quale cerca di porre rimedio agli scontri in corso in circa 75 città del paese: ci sono già due vittime di queste violenze e 60 feriti.
Nei giorni scorsi alcuni operatori dell'emittenti televisive sono stati aggrediti ed i loro mezzi, camionette e telecamere, distrutti, mentre i rivoltosi salgono nell'intero Brasile ad un milione di persone.
Anche gli atleti temono benché la congregazione azzurra da Salvador de Bahia tramite Prandelli ed Albertini dice di non pensare ad un ritorno a casa; ma nel frattempo è stato rapinato l'hotel che ospitava la Spagna a Recife per la rabbia della Federazione iberica ed un danno di 1000 € mentre la moglie di Julio Cesar, Susana Werner, ha subito una rapina a mano armata.

La protesta porta alla luce il disagio.
Medici in campo per battagliare in difesa della causa di un personale troppo scarso rispetto alle emergenze sanitarie del paese e di macchinari insufficienti: un terzo dei malati di HIV del Sud America risiede in Brasile che secondo in una stima del 2005 contava ben 620,000 persone affette anche per via dell'alto consumo di droghe.
Tra le malattie più diffuse quelle causate da insetti nonché l'epatite A per colpa dell'alimentazione. Nella nazione vi sono addirittura casi di peste endemica e di lebbra.
L'analfabetizzazione si attesta ad una media del 10% con picchi del 21%.
Nel frattempo alcune famiglie vengono sfrattate dalle loro case (tra questi anche le comunità storiche indiane) per procurare terreno per le strutture dei mondiali e delle Olimpiadi del 2016 come denuncia il video in fondo all'articolo.

C'è un Brasile che non vuol ballare.
L'esempio da seguire potrebbe sicuramente arrivare da Petropolis per un popolo che vuole ottimizzare le risorse economiche in virtù d'un forte sviluppo sociale e di grandi miglioramenti nel campo dell'istruzione e della sanità.
Il sindaco della città Rubens Bomtempo ha infatti annullato il carnevale dello scorso Febbraio per evitare le gare d'appalto per gli ospedali del comune risparmiando così 400 mila € da investire nel settore dell'assistenza sanitaria.
Lo stesso Brasile può dunque dimostrare di non voler esser solo calcio e samba.


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