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sabato 22 giugno 2013

Il Brasile insegue un'altra Coppa. Popolo chiede fondi per il progresso.

Ordem et progreso sono le due parole chiave cui la bandiera del Brasile da l'incarico di riassumere il motto di una nazione colma invece di rabbia ora e di enormi contraddizioni interne che provocano disperazione e violenza da parte della povertà più dimenticata del paese.
La grande maratona calcistica organizzata dalla Fifa nella terra carioca costerà al governo di Dilma Rousseff ben mille milioni di dollari tra l'ampiamento e la ricostruzione di nuovi impianti sportivi, campagne pubblicitarie, strutture e servizi logistici: tutto investimenti che mancheranno all'istruzione ed agli ospedali.

mercoledì 19 giugno 2013

Nuovi scontri nella Turchia di Erdogan. Artisti e popolo sfidano la polizia.

Segni dell'evidente dissenso con Erdogan.
Finta pace quella vissuta per alcune ore nella Turchia che arde per il parco della capitale di Istanbul: il premier Tayyip Erdogan ha ormai finito il credito presso il popolo che non si è fatto abbindolare dalle promesse del primo ministro ed è sceso nuovamente in piazza a Taksim provocando la reazione violenta della polizia tornata ad utilizzare lacrimogeni, spari nell'aria, manganelli ed acidi diluiti contro la folla manifestante.
Numerosi striscioni chiedono le dimissioni del leader del Bosforo, mentre moltissimi post su Twitter mostrano foto dei feriti, tra i quali alcuni bambini di 5 o 6 anni.

domenica 9 giugno 2013

Erdogan ci ripensa. Gezi Park vince. Niente centro commerciale nel parco.

Taksim è ovunque ed il centro commerciale non si farà.
Con questo slogan Istanbul ha vinto la sanguinosa battaglia contro il primo ministro Erdogan per il mantenimento dell'area verde capitolina del Gezi Park, parco fortemente voluto dall'ex Presidente Ataturk.
L'attuale leader del Bosforo ha rinunciato alla costruzione del centro commerciale dichiarando in una conferenza stampa di voler cercare una via conforme ai canoni europei per far crescer la nazione.
Per la Akp però i metri del Gezi Park non basterebbero per portar a termine la costruzione del centro commerciale ed il capo del progetto ha pertanto abbandonato l'idea, dopo i numerosi tweet di protesta con la scritta "Taksim è ovunque" appunto e la presa di posizione anche di artisti di spicco del paese.