Preoccupa il fenomeno che non è spiegabile dai dati rilevati dal pozzo di osservazione a 30 metri di profondità nell'oceano accanto al reattore numero 2.
Avanti senza Yoshida la corsa nucleare del Sol-levante. Ieri si è diffusa la notizia della morte del dg della Tepco che spense autonomamente i reattori danneggiati dal sisma per poi contrarre un tumore all'esofago nel Dicembre del 2011.
Masao Yoshida, 58 enne, contravvenne agli ordini superiori per limare il pericolo di maggior dannosità dei reattori e ha dovuto pagare con la vita, mentre la sua azienda si propone oggi, all'indomani della sua morte, di riattivare il reattori 6 e 7 della centrale di Kashiwazaki-Kariwa (nella prefettura di Niigata).
Nel frattempo con migliaia di pagine (diecimila per fascicolo) le quattro potenti aziende nucleari nipponiche, Kansai Electric Power, Shikoku Electric, Kyushu Electric Power e Hokkaido Electric Power, chiedono alla Nuclear Regulation Authority di poter riavviare dieci reattori.