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lunedì 19 ottobre 2015

Cellino nei guai: condanna per evasione fiscale.
Pres. Leeds squalificato dalla Championship.

Cellino squalificato dal Consiglio della Lega di Football League Championship. Il Presidente del Leeds è stato condannato dal Board per un reato di evasione fiscale risalente
L'ex proprietario del Cagliari paga una situazione che risale allo scorso Giugno quando il Tribunale isolano lo condannò ad una multa di 40,000 € per il mancato pagamento dell'Iva per l'importazione di un veicolo Land Rover dagli Stati Uniti. Già all'epoca dell'acquisto del 75% delle quote, la società aveva cercato d'impedirgli l'ascesa al potere per via delle sentenze del fisco italiano pendenti su di lui.
Al Presidente già nel 14 Giugno del 2012 era stata sequestrata una stupenda imbarcazione monoalbero Nelie dal nome "Lucky23" importata dagli States, poiché secondo il fisco italiano Cellino avrebbe evaso dazi ed imposte per circa 84,000 euro.

sabato 17 gennaio 2015

Vita da star: un vitalizio da 651mila € a Perugia.
E' Il doppio di Obama e il triplo della Merkel.

Studiare da Avvocato potrebbe essere una soluzione clamorosamente redditizia per il periodo di crisi che stiamo vivendo stando almeno alla storia del perugino Mario Cartasegna che oggi da pensionato percepisce una somma di 651mila € all'anno.
Il 72enne è stato l'unico Avvocato di Perugia per ben 36 anni ed il posto fisso "l’ho vinto per concorso e la percentuale sulle cause me l’ha riconosciuta nel 1978 il consiglio comunale di Perugia all'unanimità per evitare avvocati esterni e gli amici degli amici. Ed era il minimo della tariffa dell’ordine delle cause vinte".
Cartasegna dice comunque al Corriere di aver malignato sulla sua fortuna parlando di una pensione di 20,700 € al mese e di 378mila € versati ogni anno allo Stato fra le tasse ed i contributi sulle pensioni d'oro ma non prova nessun imbarazzo quando viene avvisato di percepire il doppio di Obama.
Per un decreto comunale da quando dal 2008 è in pensione "ho in carico alcune pratiche iniziate prima del 2008 (anno in cui sono andato in pensione) e devo portarle all’ultimo grado di giudizio. Ma da quattro anni a questa parte non ci prendo più un centesimo, solo se la causa va a buon fine percepisco la parcella".

mercoledì 3 luglio 2013

La politica campana nel ciclone. Inchiesta per truffa da 2,5 mln di €.

Ipotizzano il peculato il procuratore aggiunto Francesco Greco ed il pm Giancarlo Novelli nell'inchiesta che riguarda ben 53 consiglieri della Regione Campania i quali si sarebbero appropriati di ingenti somme di denaro destinate ai partiti nel biennio 2010-2012.
Secondo una prima ricostruzione delle indagini i consiglieri del Pdl avrebbero ritirato indebitamente la somma di denaro più alta, pari quasi all'89% dei rimborsi, al Pd sarebbe toccato l'82%, all'Idv il 95%, al Nuovo Psi il 91%, all'Udc il 65%.
Già ci sono precedenti in questa area, come quello dello scorso Dicembre che vide l'arresto dell'esponente del Pdl, Massimo Ianniciello, per essersi intascato indebitamente 64,000 € esibendo fatture per operazioni inesistenti.
Di fronte all'ipotesi di reato di peculato gli imputati rischiano dai 4 ai 10 anni di reclusione.

Stefano Caldoro, Governatore Campania.
Stefano Caldoro fuori al momento dall'elenco degli indagati: proprio il governatore della regione aveva tuonato nello scorso settembre dopo un'indagine di Sky che mostrava come in Campania l'86% dei cittadini non si fidi della politica locale: "In una Regione come la Campania, che ha più di 10mila dipendenti oltre agli apparati politici, questa ''macchina enorme'', possono esserci ''aree di illegalità. Vanno colpite e lo fa la magistratura. Noi dobbiamo creare quelle regole affinché queste aree non ci siano". Ora si attendono gli interrogatori.

martedì 4 giugno 2013

Quattro arrestati per maxi-truffa all'Inps. Indagato anche l'On. Di Biagio.

Ventidue milioni di euro sarebbe l'ammontare di una maxi truffa combinata a danno dell'Inps per la quale sono stati condannati agli arresti gli avvocati e coniugi Gina Tralicci e Nicola Staniscia, la collaboratrice di studio, Barbara Conti, e Adriana Mezzoli, impiegata dell'Enas
Le persone indagate sono 16 e tra questi nomi spicca quello del senatore di Scelta Civica Aldo Di Biagio, 48 anni, che secondo il gip La Monaca risulterebbe intestatario di due assegni della somma di 443.589 €.

-Non ho capito nemmeno io di che cosa si tratta- replica il parlamentare. -Mi inquisiscono per aver promosso una causa, quindici anni fa, quando ero responsabile del patronato Enas. Io sono sereno, aspetto solo di conoscere i dettagli di questa vicenda. La mia attività in Scelta Civica, comunque, non c’entra assolutamente nulla-.

18 anni al boss dell'eternit Schmidheiny. Pagherà lui per i danni dell'amianto.

Giustizia è fatta sul caso Eternit a Torino con la condanna di Stephan Schmidheiny a 18 anni di reclusione per aver investito i suoi capitali nella realizzazione di progetti il cui materiale base ha destabilizzato le condizioni di salute di alcuni cantieri e d'alcune zone geografiche del nostro stivale ammorbate dall'amianto.
A condannare l'industriale elvetico, ora 64 enne, il giudice Alberto Oggé la cui sentenza è stata l'ultima prima della pensione: nel corso di essa sono state citate 932 su più di 2100 vittime delle tonnellate disperse in Italia di questo materiale.

giovedì 21 marzo 2013

Balo indagato per le escort del Premier.

L'indagine che si sta svolgendo a Bari su Silvio Berlusconi, in attesa di sentenza per favoreggiamento della prostituzione, coinvolge anche Mario Baruwah Balotelli, il cui nome spicca nelle intercettazioni delle conversazioni e dei messaggi telefonici operate dalla Procura di Napoli.
Sono stati i pm Ciro Angellis ed Eugenia Pontassuglia a depositare l'informativa che dimostrerebbe l'esistenza di un vero e proprio racket gestito in collaborazione con Paolo Tarantini, imprenditore che gestisce un'azienda di protesi, nella cui scuderia figurava anche Sara Tommasi, che risulterebbe nel il processo parte lesa.

martedì 28 dicembre 2010

Giustizia all'italiana: boss libero per prescrizione dopo 4 anni senza sentenza.

E' di ieri sera la notizia che il boss della 'ndrangheta Giuseppe Belcastro, 50 anni, poteva tornare libero grazie ad una vergognosa sentenza all'italiana emessa nei suoi confronti quattro anni fa, nel marzo 2006, per le cui motivazioni s'è atteso fino al giorno d'oggi facendo cadere, col tempo record di quattro anni e mezzo per il completamento del verdetto, in prescrizione la condanna all'ergastolo.
Purtroppo questo non è l'unico caso di scandalosa lentezza nel processo "Prima luce" che indaga sui mafiosi della Locride, avendo rischiato di poter beneficiare di questa giustizia lumaca anche Tommaso Romeo, anche egli condannato alla pena massima.
Solo la fortuna, la quale ha voluto che su questi delinquenti pendessero già altre condanne, ha permesso che i due malavitosi restassero agli arresti; però se per Romeo resta valida la condanna all'ergastolo, Belcastro sarà libero tra 15 anni.