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martedì 28 giugno 2016

L'Italia si vendica sulla Spagna con due pizze.
Col Chiello e Pellé la Tour Eiffel è tricolore

Parigi come Berlino. Il 2016 come il 2006. Lo stesso orgoglio, la stessa sete e la stessa grinta, persino la stessa canzone ad accompagnare in ogni 90' gli azzurri forti oggi come nelle notti mondiali di dieci anni fa di un muro difensivo che sta diventando l'emblema del torneo: il tridente, quello che decide le gare, l'Italia lo ha dietro con Chiellini, Barzagli e Bonucci, come Cannavaro-Materazzi in Germania. Attorno a quel muro l'Italia fa quadrato e batte la Spagna in una gara dominata praticamente per 70' non solo con la massima attenzione difensiva, propria del team di Antonio Conte, ma anche con cuore e voglia di vincere.
Che le cose siano cambiate rispetto all'eliminazione del 2008 ai rigori lo si capisce in pochi minuti: solo un miracoloso De Gea strozza l'urlo in gola agli azzurri sul colpo di testa di Pellé all'8' e poi più tardi su una rovesciata di Giaccherini allungata sul palo. Tra il Paradiso e la classe operaia al 13' c'è però anche la bandierina del guardalinee.
Gli spagnoli però impazziscono senza metà come tori in quel di Pamplona: Ramos prima rischia l'autorete poi regala un piazzato dal limite ad Eder che spara forte e teso trovando l'errore del portiere rivale il quale lascia la palla a portata di Giaccherini il cui dribbling sull'estremo dello United (che lo atterra e sarebbe rigore!) è sfruttato per il tap-in di Chiellini.
Si rifà a fine tempo De Gea volando a mano aperta su un destro sotto l'incrocio di Giaccheriño, bravissimo nel convergere verso il centro e scagliare un tiro quasi mortifero.

La Tour Eiffel tricolore: premio ai tifosi
più social dell'Europeo francese a Parigi.
Morata stecca nell'incontro del Saint-Denis mostrandosi assente e spesso simulando durante tutto l'incontro per via del suo scarso movimento. Nella ripresa avrebbe sulla testa il pallone del pareggio grazie ad uno spintone su Chiellini ma manda tra le braccia di Buffon da 2 metri. Gigi si meraviglia per il mancato fischio di Çakır che da qui in poi non assegnerà più nulla agli azzurri: emblematica un'evidente ammonizione meritata da Pique cui non viene nemmeno sanzionato il fallo su Eder.
L'oriundo si mangia il bis al 55' in contropiede calciando su De Gea e gli azzurri iniziano a soffrire. L'acciaccato De Rossi nel frattempo è sostituito da Thiago Motta.
Buffon fa buona guardia su Iniesta e Piqué da fuori, ma la vera prodezza del capitano azzurro arriva al 90' quando sullo spiffero di Barzagli che sbaglia di testa Gigi chiude la saracinesca contro Piqué.
Conte non sbaglia una mossa ed i neo-entrati Insigne e Darmian avviano l'azione che chiude il ciclo della Roja: il napoletano da sinistra apre per l'ex Toro il cui cross è sporcato verso Pellé il quale, benché esausto, come col Belgio è al posto giusto e firma il bis da vero bomber.
Il cielo di Parigi è azzurrissimo e la Tour Eiffel si accende del tricolore nostrano, per premiare i nostri tifosi social. Il 2 Luglio sarà ancora Italia-Germania e la memoria torna a Dortmund ed alla semifinale contro i casalinghi che quest'anno potrebbe ripetersi contro la Francia per tornare a giocarci a Saint-Denis la Coppa Delaunay contro una tra Portogallo, Belgio o Polonia.
Non male dopo aver battuto i titani.

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